Montorio al Vomano: bambino scordato nello scuolabus per quattro ore
Disgrazia evitata.
Però i familiari denunciano il fatto alle autorità e procedono per le vie legali.
Venerdì scorso è capitato ad un bimbo di quattro anni:
la mamma lo ha accompagnato allo scuolabus per l’’asilo alle 9.00 del mattino. Alla scuola materna però è arrivato solo alle 13,30, dopo che gli operatori del consorzio che cura i servizi di trasporto e assistenza infantile in convenzione col Comune si accorgono che il fanciullo è rimasto all’interno del mezzo per l’intera mattinata. L’episodio è stato comunicato al Sindaco dai genitori del bimbo iscritto alla scuola dell’infanzia nella cittadina.
L’inconveniente è emerso in seguito alla telefonata effettuata dalle maestre le quali hanno avvisato la madre che il figlio è entrato all’asilo alle 13,30. In seguito si scopre che il pulmino, dopo aver effettuato il servizio scuolabus mattutino è rimasto parcheggiato per quattro ore nei pressi del campo sportivo di Montorio per essere poi ripreso intorno alle 13,00, per andare a prendere i ragazzi che frequentano la scuola elementare. La stimata assistente che viaggia quotidianamente con loro, ed il solerte conducente dello scuolabus, purtroppo cautelativamente sospesi dalla cooperativa di servizi, non si sono accorti del bimbo assopito sull’autobus. Spavento e sgomento da parte dei genitori, raccontano che il bimbo era sudatissimo ed in evidente stato di shock. Dichiarano che ha tentato in tutti i modi di farsi sentire, suonando il clacson e gridando.
Espone l’avvocato Roberto Antenucci, patrocinatore della famiglia «Il fatto riferito, che dovrà essere accertato dalle autorità competenti nelle sue esatte modalità di accadimento, desta seria preoccupazione e notevole sconcerto. Si consideri peraltro come il piccolo sia stato affidato a persone che hanno quale compito principale quello di garantire la massima sicurezza dei bambini. Se fosse accaduto in una giornata di caldo, le conseguenze sarebbero potute essere ben più drammatiche».
Da parte sua il Sindaco di Montorio al Vomano, Alessandro Di Giambattista, si dichiara avvilito per l’accaduto, cercando di trovare giustificazioni plausibili tra le responsabilità: «Abbiamo convenzionato il servizio di trasporto e dunque non lo gestiamo direttamente – dichiara – ma di certo non abbiamo intenzione di lavarci le mani di fronte a un fatto che consideriamo gravissimo. I bambini non sono pacchi postali». «Ho chiesto una relazione alla cooperativa che da anni gestisce il servizio di trasporto scolastico – continua il sindaco Alessandro Di Giambattista – e soltanto dopo averla ricevuta potrò adottare eventuali decisioni. Il servizio è completamente affidato all’esterno del comune da anni, a una cooperativa che provvede al personale di guida e di assistenza a bordo e anche alla proprietà dei mezzi di trasporto. Il bimbo fortunatamente sembra non aver riportato conseguenze fisiche dalla disavventura: è traumatizzato ed è sottoposto a controlli clinici frequenti»
Il sindaco ha incontrato prontamente i genitori, convocando i gestori del servizio di trasporto e assistenza infanzia per verificare ogni particolare del fatto onde prendere i provvedimenti conseguenti dichiarando ancora:
«Siamo pronti ad assumerci le nostre responsabilità e far sì, ovviamente, che questi fatti non accadano più in futuro. Mi rendo conto che i ritmi della nostra società sono frenetici, ma questo non ci consente di giustificare in alcun modo un episodio del genere».
Nel teramano, è ancora troppo vicino il ricordo della piccola Elena di 22 mesi deceduta dopo tre giorni di coma per essere stata dimenticata dal padre nel parcheggio dell’Università per cinque ore.
di Patrizia Tarli
11 novembre 2011