Antitrust: sanzioni per Telecom, Vodafone e Wind
Tim, Vodafone e Wind multati dall’Autorità garante della concorrenza per un totale di circa 1,5 milioni. La contestazione alle tre principali compagnie telefoniche italiane è quella di aver messo in atto pratiche commerciali scorrette. Per Telecom e Vodafone la sanzione, rispettivamente di 400 e 500mila euro, concerne la trasformazione dei servizi di reperibilità da gratuiti a pagamento. Secondo l’Antitrust, la violazione “consiste nell’aver mantenuto attivi questi servizi sulle sim vendute prima del 14 giugno 2014, anche dopo la loro trasformazione in onerosi, imponendo ai clienti l’acquisizione implicita del consenso a fruirne se non avevano provveduto di propria iniziativa a disattivarli. Ai sensi del Codice del consumo, queste condotte sono state ritenute pratiche commerciali di per sé aggressive, consistenti in forniture non richieste”.
A Vodafone è stata irrogata un’ulteriore multa di 150mila euro per una violazione dei diritti previsti dal Codice del consumo in attuazione della direttiva europea “Consumer Rights“. Per le sim commercializzate successivamente all’entrata in vigore della nuova normativa, “l’operatore ha adottato infatti una modulistica che prevede l’acquisizione implicita del consenso del cliente a sostenere il costo supplementare per i servizi di reperibilità”.
Wind, invece, dovrà pagare 250mila euro per la pratica commerciale scorretta consistente nell’attivazione unilaterale di un servizio oneroso denominato “Service card” a carico dei clienti di telefonia mobile. Secondo l’Antitrust, “una pratica aggressiva che consiste nell’aver esercitato una pressione tale da limitare considerevolmente la libertà di scelta e di comportamento dei consumatori”.
Tutti e tre gli operatori sono inoltre coinvolti nei procedimenti relativi alla distribuzione degli elenchi telefonici cartacei. L’Antitrust ha condotto verifiche, nello specifico, sull’omissione informativa riguardo la possibilità di rinunciare alla fornitura degli elenchi e quindi all’addebito in bolletta dell’importo relativo.
Wind, infine, è stata ulteriormente sanzionata anche per la pratica commerciale relativa ai nuovi abbonati, per i quali l’operatore non prevede l’acquisizione del consenso espresso al pagamento di un costo supplementare per il servizio di distribuzione degli elenchi. Operazione che ha determinato una multa di 95mila euro per l’omissione informativa e di 100mila per la violazione dell’articolo 65 del Codice del consumo riguardante i nuovi abbonati.
Giuseppe Ferrara
6 marzo 2015