Allarme Bce per l’Italia: “La ripresa economica perde slancio”
Perde slancio la ripresa economica italiana. A lanciare l’allarme è la Banca centrale europea, che nel suo bollettino mensile sottolinea «i rischi sul raggiungimento da parte dell’Italia del target di deficit rispetto al Pil nel 2014, previsto al 2,6%, soprattutto alla luce di un andamento congiunturale peggiore del previsto». Secondo l’istituzione europea, «è importante che in futuro l’Italia rafforzi ulteriormente la posizione di politica fiscale così da adempiere alle norme del Patto di stabilità e di crescita, in particolare per quanto riguarda la riduzione del rapporto debito pubblico/Pil».
Non è una consolazione il fatto che l’andamento dell’economia italiana sia figlia di una situazione europea complessiva altrettanto deficitaria. Dopo quattro trimestri in moderata ripresa, il Pil reale dell’Eurozona è rimasto immutato nel secondo trimestre dell’anno in corso, mentre, per quanto concerne il terzo trimestre, «le indagini congiunturali disponibili a tutto agosto indicano un rallentamento nello slancio ciclico, pur rimanendo il quadro coerente con quello di una modesta espansione».
Ad accrescere le preoccupazioni sulla ripresa anche il rapporto sulla competitività della Commissione Ue: nel 2013 la produzione in Italia ha perso un ulteriore 5%, arrivando al -25% rispetto al 2007. Uno dei motivi, avverte la Bce, per cui «la ripresa continuerà a essere limitata», caratterizzata «dall’alto livello di disoccupazione, dall’ampio volume di capacità non utilizzate, dall’andamento sempre negativo dei prestiti al settore privato e dai necessari aggiustamenti di bilanci condotti dal settore pubblico e da quello privato».
Le ombre prospettate dall’Eurotower sono confermate dal governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, il quale, nel discorso inaugurale dell’Eurofi financial forum 2014, a cui partecipa anche Padoan, afferma che «le prospettive di crescita restano contenute». Secondo Visco, «il cuore del problema della crisi sta nella debolezza della domanda aggregata e per far ripartire la ripresa è necessario creare un contesto più favorevole per riavviare gli investimenti, pubblici, privati, nazionali ed europei». «Insieme con le riforme strutturali specifiche del paese sul lato dell’offerta, – aggiunge il governatore della Banca d’Italia – serve una più ampia azione di politica economica per accelerare la costituzione di infrastrutture, sia materiali che immateriali, indispensabili per il successo di un vero mercato unico. Un rafforzamento sostanziale della ripresa in Europa, quello che conduce ad una via d’uscita definitiva dalla crisi, non può essere raggiunto da azioni isolate delle autorità di politica economica».
Giuseppe Ferrara
11 settembre 2014