Italia – Germania, mezzo secolo di rivalità

Stasera andrà in scena l’ennesimo capitolo calcistico tra Italia e Germania. La cronologia – in foto – di una rivalità decennale.
Insieme hanno raggiunto quattordici presenze nelle finali dei mondiali, due in più di tutte le altre Nazionali europee messe insieme. Parliamo di Italia e Germania, due nazionali la cui rivalità contraddistingue i torneo mondiali ed europei da quasi mezzo secolo. Nonostante gli stereotipi e gli sfottò, le due squadra si sono sempre affrontate a viso aperto, in amichevoli come in gare ufficiali, con la Germania che non ha mai sconfitto gli azzurri nelle competizioni che contano. Le sfide più belle che hanno segnato la rivalità calcistica tra tedeschi e italiani.
Milano, Primo gennaio 1923. Italia – Germania 3-1 (amichevole):

La prima sfida in assoluto tra azzurri e tedeschi si gioca a Milano, allo stadio di Viale Lombardia. Era il primo gennaio del 1923 e dieci anni dopo inizierà l’era Pozzo, quella che porterà l’Italia al doppio titolo nel mondiale casalingo del ’34 e in quello di Francia del ’38. La Germania passò in vantaggio con una rete di Seiderer poi raggiunto da Cevenini III che, sullo scadere, siglò altre due goal per la vittoria dell’Italia.
Santiago del Cile, 31 maggio 1962. Italia – Germania 0-0 (mondiale):

Quello cileno fu un mondiale disastroso per gli azzurri non tanto sul piano del gioco – c’era infatti una coppia di tutto rispetto come Mazza-Ferrari – quanto per l’ambiente avvelenato dopo che alcuni articoli pubblicati su giornali italiani furono considerati offensivi nei confronti del Paese ospitante. La prima partita di quel mondiale fu proprio contro la Germania che finì con un pareggio per 0 a 0. Gli azzurri furono eliminati ai gironi dopo la sconfitta subita proprio contro i padroni di casa del Cile e a nulla servì la vittoria sugli svizzeri per 3 a 0.
Città del Messico, 17 giugno 1970. Italia – Germania 4-3 (mondiale):

“La partita del secolo”. Così recita la targa commemorativa fuori allo stadio Azteca, teatro di quell’immensa sfida tra azzurri e tedeschi. L’Italia veniva da un titolo europeo conquistato nel 1968 e superò la fase a gironi grazie al talento di Riva, Mazzola, Rivera, Facchetti e Boninsegna. Gli azzurri incontrarono i tedeschi in semifinale. Fu proprio Boninsegna a siglare dopo otto minuti il vantaggio azzurro. In extra-time il milanista Schnellinger pareggia per la Germania. Si va ai tempi supplementari e si entra nella leggenda di questa partita. Dopo due minuti Muller porta in vantaggio i tedeschi. Burgnich al 98′ pareggia i conti per l’Italia. Allo scadere Riva riporta in vantaggio gli azzurri. Poi di nuovo Muller, capocannoniere del torneo, porta la Germania al pareggio. La reazione dell’Italia è un’azione storica: palla a Facchetti che la passa sulla sinistra a Boninsegna; lo juventino percorre la fascia e serve con un cross rasoterra teso Gianni Rivera che di piatto spiazza Maier. Gli azzurri battono la Germania e vola in finale di Coppa Rimet, persa contro il Brasile di Pelè.
Buenos Aires, 14 giugno 1978. Italia – Germania 0-0 (mondiale):

Di nuovo un mondiale, di nuovo Italia – Germania. Le due Nazionali si scontrano al secondo turno di Argentina ’78 con gli azzurri giocano una partita decisa e dai ritmi intensi. Bettega è il più pericoloso nell’area avversaria, ma non sarà fatale. Nello stadio del River Plate l’attaccante juventino dribbla tutti, anche il portiere, ma un difensore tedesco gli nega la gioia del goal. Poco dopo, sempre Bettega, stoppa di petto e calcia non riuscendo però a inquadrare lo specchio. Una partita dominata dall’Italia che tuttavia terminerà a reti inviolate. Il giorno successivo La Gazzetta dello Sport titolerà: “Italia, che rabbia”.
Madrid, 11 luglio 1982. Italia – Germania 3-2 d.t.s. (mondiale):

Chiunque abbia vissuto quella sera di calcio ricorderà Marco Tardelli correre verso la panchina di Bearzot sotto le urla di gioia di Nando Martellini. Ricorderà l’allora Presidente della Repubblica Pertini, compagno anche di briscola e tifo con quel «ormai non ci riprendono più», esultare sugli spalti del Bernabeu. Al di là del mito costruito in quel mondiale spagnolo. Ricorderà anche l’Argentina di un giovane Maradone e il Brasile di Socrates sconfitto da Paolo Rossi in un cammino azzurro emozionante. La vittoria in finale contro la Germania fu degna conclusione di un mondiale giocate a viso aperto. Nonostante lo stato di grazia degli azzurri, la finale sembrò cominciare male: Cabrini all’11’ fallisce un calcio di rigore. A testa bassa l’Italia continua nelle sue azioni e nella ripresa arrivano i goal. Al 56′ Rossi in tuffo, di testa, sigla il vantaggio azzurro; meno di un quarto d’ora dopo arriva il raddoppio dell’Italia firmato Tardelli dopo un’azione corale conclusa con il passaggio di Scirea al compagno di club. Il colpo di grazia lo inflisse Altobelli, a dieci minuti dal triplice fischio. L’Italia è campione del mondo battendo la Germania.
Dusseldorf, 10 giugno 1988. Italia – Germania 1-1 (europeo):

All’europeo tedesco, l’Italia arriva a sfidare la Germania con i fantasmi di un mondiale concluso ai quarti contro la Francia di Platini. La manovra azzurra è ancora in fase di rodaggio, il cambio generazionale che porterà a Italia ’90 in atto. L’Italia passerà in vantaggio grazie a un goal di Roberto Mancini che supera la difesa tedesca e porta sull’1 a 0 il punteggio. La reazione della Germania è immediata: l’interista Brehme pareggia dopo un intervento falloso di Zenga che concede la punizione trasformata dal centrocampista avversario.
Manchester, 19 giugno 1996. Italia – Germania 0-0 (europeo):

L’edizione inglese del torneo continentale vede sfidarsi le due squadre già dalle fasi a gironi. All’Old Trafford l’Italia affronta una Germania già qualificata al turno successivo. L’Italia gioca e riesce a ottenere un calcio di rigore, fallito da Gianfranco Zola. Gli azzurri impostano, creano ma non risultano decisivi neanche in superiorità dopo l’espulsione di Strunz. Il pari non basta alla selezione di Sacchi, che viene eliminata.
Dortmund, 4 luglio 2006. Germania – Italia 0-2 d.t.s. (mondiale):

Questo scontro lega due generazioni di tifosi italiani in un urlo: da Tardelli a Grosso, da Madrid a Dortmund, in questo continuum d’ugola ci sono sempre loro, i tedeschi. Allo Westfalenstadion la Nazionale di Lippi ci arriva dopo un mondiale buono per alcuni, fortunato per altri, ma ci arriva. E gioca. Schiaccia una Germania vice-campione del mondo ricca di valore e talenti come Ballack, Klose e Lahm. Gioca e vince grazie a un goal di Grosso, sorpresa azzurra del torneo. Raddoppia con Alessandro Del Piero, servito da Gilardino dopo un contropiede letale. Gli azzurri battono la Germania per la seconda volta a distanza di pochi mesi, stavolta in gara ufficiale, dopo con un’amichevole che non sembrava tale vinta dagli azzurri per 4-1. Vince nonostante il caos di calciopoli e regala una degna conclusione a un organico di giocatori eccezionali come Del Piero, Totti, Nesta, Buffon e Cannavaro – premiato miglior giocatore del torneo e pallone d’oro proprio in virtù di quel mondiale – che conquistano battendo la Francia in finale.
Varsavia, 28 giugno 2012. Gerrmania – Italia 1-2 (europeo):

Un’Italia sorprendente arriva alle fasi finali degli europei ucraino-polacchi trascinata anche da Mario Balotelli. “Super Mario” giocherà in semifinale, proprio contro la Germania, la sua gara più belle in azzurro. Prima stacca di testa su suggerimento di Cassano. Neuer battuto e Italia in vantaggio. Poi su lancio lungo di Montolivo, supera Lahm e insacca il raddoppio con un tiro potente e preciso. L’Italia vincerà quella partita accedendo alla finale contro la Spagna, che batterà gli azzurri per 4-0 a Kiev.