Milan-Genoa 1-0, il solito El Shaarawy spinge i rossoneri
Sette punti in otto partite, è questo il magro bottino del Milan ottenuto in questo terribile inizio di campionato, uno dei più nefasti della gloriosa storia rossonera. Allegri ha il difficile compito di ridare fiducia ad un gruppo con il morale a terra dopo la sconfitta di Champions contro il Malaga, la sesta stagionale, e deve farlo con tutta la pressione che può avere addosso un allenatore sul ciglio del precipizio. Ormai da settimane si parla di un possibile esonero del tecnico rossonero, sempre puntualmente smentito dalla dirigenza milanista. Stasera la partita contro il Genoa deve essere per Allegri, e per tutto il Milan, quella della svolta. È assolutamente vietato sbagliare.
Mercoledì contro il Malaga, Allegri ha testato un’inedita difesa a tre che, sebbene sia apparsa agli occhi di molti nient’altro che un ultimo disperato tentativo di invertire la rotta di una barca da tempo impelagata tra le rocce della sconfitta, viene riproposta questa sera. Davanti al trio difensivo composto da Zapata, Bonera e Yepes, agiscono Montolivo e De Jong, ai cui fianchi si collocano Abate e Antonini. Emanuelson sostituisce sulla trequarti l’indisponibile Boateng, ai box per un risentimento al tendine rotuleo. In attacco si rivede Pato, che affianca l’inamovibile El Shaarawy. In porta tocca ancora ad Amelia, con Abbiati in panchina.
Dall’altra parte, Gigi Del Neri, subentrato a De Canio alla guida del Genoa, si affida a: Frey, Bovo, Moretti, Granqvist, Antonelli, Sampirisi, Tozser, Kucka, Bertolacci, Jankovic, Immobile.
L’inizio di gara è scialbo e avaro di emozioni, con le due squadre che si studiano senza farsi male. La prima occasione capita al minuto numero 17 ed è a tinte rossoblu: Zapata pasticcia dentro la sua area di rigore e si lascia rubare palla da Antonelli, il quale scappa via e imbecca prontamente Immobile, la cui deviazione sottoporta, rimpallata da Amelia, sfiora la rete. Il Milan balla dietro per colpa di un Zapata confusionario, senza riuscire peraltro ad essere incisivo in attacco, dove Pato si è visto pochissimo.
Al 28′ i rossoneri si fanno notare in avanti prima con un traversone deviato di Abate, che per poco non beffa Frey, e poi con un colpo di testa di Yepes da posizione favorevole, che manca di un paio di metri il bersaglio. Il Genoa si chiude bene e non concede spazio alla squadra milanista, in evidente difficoltà nella costruzione di gioco.
Al 39′ El Shaarawy mette al centro una palla insidiosissima, che attraversa tutta l’area di rigore e finisce inesorabilmente in fallo laterale, senza che nessun compagno riesca ad intervenire e trovare la deviazione decisiva.
Un primo tempo giocato a ritmi bassissimi da entrambe le squadre, dunque, si chiude sul punteggio di 0-0.
Il Milan esce dal campo tra i fischi e i cori impietosamente offensivi degli ultrà della Curva Sud, spazientiti da una prova fino a questo momento opaca dei propri giocatori, ritenuti non all’altezza di vestire la prestigiosa maglia del club più titolato al mondo.
Al rientro in campo si nota subito un Pato pimpante, voglioso di riscattare un primo tempo non brillante.
Al 53° minuto il Milan reclama un rigore per fallo su De Jong, non concesso dall’arbitro Mazzoleni; sul prosieguo dell’azione, Abate tira con rabbia in porta, ma il suo rasoterra è respinto con i piedi da Frey. Sei minuti più tardi i rossoneri si lamentano nuovamente per un presunto fallo di mano, in area di rigore, di un difensore genoano su colpo di testa di Constant; l’arbitro, però, anche in questo caso, non indica il dischetto.
Merkel tenta la fortuna dai 30 metri, ma la sua conclusione, debole e centrale, non impensierisce Amelia.
Il Genoa non fa altro che aspettare gli avversari e ripartire in contropiede attraverso lanci lunghi e verticalizzazioni profonde, ma il Milan, dal canto suo, fa una tremenda fatica nella costruzione di gioco, non riuscendo quasi mai a rendersi pericoloso.
Al minuto numero 70, Allegri manda in campo Pazzini al posto di Pato, autore di una prova generosa ma comunque insufficiente.
Al 73′ Mazzoleni concede una punizione dal limite dell’area per un brutto fallo con il piede a martello di Yepes su Jankovic: il calcio piazzato di Tozser è impattato dalla barriera.
Al 77′, quando la partita sembrava destinata a restare inevitabilmente bloccata, il Milan va in vantaggio: Abate si invola sulla destra e mette al centro un traversone rasoterra che El Shaarawy, ancora lui, trasforma in rete con un tap-in a porta praticamente sguarnita. Per il Faraone è il settimo centro stagionale, il sesto in campionato. È sempre e solo lui a trascinare i rossoneri.
Il Milan nei restanti minuti di gioco amministra la gara, senza correre praticamente alcun rischio, e porta a casa tre punti preziosissimi, che gli permettono di salire a quota 10 in classifica e guardare con un po’ meno pressione ai futuri impegni di campionato.
Giuseppe Ferrara (inviato al Meazza)
28 ottobre 2012