Breivik e lo strano caso delle donne che amano il male
È stata giusta la pena inflitta a Anders Behring Breivik, condannato a scontare XXX anni di prigione per aver ucciso quasi ottanta persone? Una domanda che in molti si sono fatti all’indomani del processo.
A poche settimana da quella data proveremo a farvi riflettere in tal senso raccontandovi di quelle donne che lo sostengono, anzi quasi lo venerano. Proprio così la giustizia che tanto avrebbe dovuto far riflettere gli svedesi su quanto accaduto ha invece portato a nuove pericolose “deviazioni”.
L’avvocato di Breivik, Geir Lippestad ha spiegato ai media che a spedire le lettere al suo assistito sono: “in maggioranza donne. Alcune vogliono imparare da lui, altre salvarlo. Vedo molte missive con cuoricini o baci disegnati con il rossetto”. Anche il personale del penitenziario ha confermato che Breivik è il più popolare, e riceve centinaia di messaggi ogni giorno.
Una delle sue fan, “Niina Berwick”, un’artista finlandese di 19 anni che dipinge ritratti e sostiene i diritti dei gay, ha dichiarato che non solo “Breivik è ammirato soprattutto per il suo coraggio”, ,a può anche contare dell’appoggio di un gruppo di duemila persone chiamato “Brothers & Sisters” impegnato nella diffusione del manifesto di Breivik e del suo messaggio contro la multiculturalismo.
Il criminologo americano Jack Levin spiega che le “groupie” dei killer sono le stesse donne che in altre circostanze corrispondono con i divi del rock.
Lo psicologo inglese Gerard Bailes ha invece spiegato che: “I fan spesso sono amanti del macabro e in un contesto di gruppo potrebbero aizzarsi a vicenda. Non c’è un effetto-interruttore ma l’esposizione al messaggio ha un suo effetto, e la gente che è entrata in contatto con questo messaggio ne deve ricevere uno alternativo”.
Enrico Ferdinandi
13 ottobre 2012