Democrazia, potere e bene comune all’Università Pontificia Lateranense
Nell’Aula Magna della Pontificia Università Lateranense è andato in scena l’incontro “Democrazia, potere e bene comune” promosso dal Cortile dei Gentili
Dopo i saluti del Rettore Magnifico S.E. Mons. Alfonso V. Amarante, l’evento “Democrazia, potere e bene comune” ha preso forma con interventi molto interessanti, a partire da S.E. Mons. Antonio Staglianò – che ha moderato l’evento – per dare poi successivamente parola a S.E. Card. Gianfranco Ravasi, il Prof. Giuliano Amato, il Dr. Paolo Flores D’Arcais e il Prof. Mons. Patrick Valdrini. Ne è scaturita una tavola rotonda di altissimo profilo, con le personalità di Ravasi e Amato – in primis – che hanno cercato di creare un importante dialogo e ponte con le idee di Flores D’Arcais.
L’idea era quella di creare un colloquio – per quanto possibile – tra “pari”, cercando più di arrivare al nocciolo di alcune questioni. Quale è lo stato di salute delle nostre democrazie? Come esercitare il potere in un ordinamento democratico? In che cosa consiste il bene comune e come perseguirlo? Queste e altri i quesiti che nel corso dell’evento hanno assunto particolare rilevanza. Soprattutto in una situazione, come quella odierna, in cui talvolta le istituzioni democratiche sembrano essere messe a rischio dall’affacciarsi di forme di personalismi e populismi, da una parte, e dal predominio del relativismo etico, dall’altra. Dieci minuti a testa, poi un secondo turno di conclusioni finali e dibattimenti mediante lo schema di botta e risposta. Tantissimi i temi toccati: dal significato di bene comune, a quello di democrazia, passando per le idee sul fine vita e i matrimoni tra persone dello stesso sesso. La missione del Cortile dei Gentili, in fondo, è proprio questa: cercare quanto più arditamente un dialogo tra credenti e non credenti.
Un interessante incontro, che ha portato anche S.E. Mons. Antonio Staglianò a proporre al Dr. Flores D’Arcais di riprendere in altri incontri alcuni temi che avrebbero avuto bisogno di più tempo per essere trattati. Un dialogo quadripartito dai toni posati ma decisi, raro al giorno d’oggi. Una tavola rotonda senza eccessivi proclami o prese di posizione assolute, più un cercare – mediante il dialogo tra saperi diversi, come propone anche Papa Francesco nell’enciclica “Laudato Sì!” – di ragionare assieme, tra esseri pensanti, sulle grandi tematiche e problematiche che affliggono il nostro tempo. Le scienze “dure” al servizio della religione e viceversa, per andare oltre e scardinare l’inutile guado che si crea tra credenti e non, oggi una divisione inutile quando non sostenibile.