Baustelle, Fantasma tour parte oggi
A poco meno di un mese dall’uscita del loro sesto disco, i BAUSTELLE inaugurano oggi, a Bari nel Teatro Team – Ghironda Winter Festival, il loro tour accompagnati dalla Ensemble Simphony Orchestra, nata in seno all’Orchestra Sinfonica di Massa e Carrara. La band, partita da Montepulciano (SI), dopo tre anni di lavoro, porta a compimento e maturità espressiva la loro estetica, ampliando i propri orizzonti sonori includendo nel loro concept album “FANTASMA” l’orchestra di sessanta elementi della Film Harmony di Wroclaw (Breslavia, Polonia) avvalendosi del talento e dell’esperienza di uno tra i migliori musicisti con formazione classica come Enrico Gabrielli che, già con i Calibro 35, persegue da anni un’operazione filologica sulle musiche da film, come i poliziotteschi degli anni Settanta.
“Fantasma” è un disco da ascoltare anche distrattamente grazie alle sue sonorità, da metabolizzare, però, con calma e dedizione per via della sua portata didattica. Non si presta a giudizi affrettati: è un vero e proprio iter cinematografico in cui i suoi 16 brani si lasciano spezzare da 6 tracce strumentali, che, come contrappunto narrativo al percorso d’ascolto, danno respiro all’intensità dei testi e consentono di dar sfogo al potenziale immaginifico dell’intero album. Le canzoni risuonano come moderni lieder, le composizioni tedesche del XIX secolo per sola voce e pianoforte, affacciandosi a riferimenti musicali abituali per la formazione toscana come Ennio Morricone (si veda l’incipit in cui riecheggia il tema de “L’Uccello dalle Piume di Cristallo” di Dario Argento, 1970) ma arricchendosi di nuovi slanci e componenti musicali classici del Novecento (Stravinsky, Mahler, Messiaen, Wagner). In questo progetto artistico Francesco Bianconi dà un’ulteriore prova delle sue abilità compositive; non più orizzonti giovanilistici, percorso conclusosi nel 2008 con “Amen”. Spazio, invece, a una visione del mondo più adulta (cominciata già con “I Mistici dell’Occidente”), più impegnata, ancor più disincantata dei loro dischi precedenti, eppure molto più poetica e studiata. L’organicità del prodotto finale risulta altresì alleggerita da arrangiamenti pomposi e suoni puliti, ritornelli impetuosi e trionfali in pieno stile Baustelle, contrasti teatrali, suggestive situazioni del quotidiano e immagini fantasmatiche dal forte impatto emotivo. Del “baustellismo” puro rimane e viene confermato dunque l’approccio raffinato e bohemienne che si staglia sullo sfondo del pessimismo/realismo celato in ogni strofa.
Anticipato da un’attentissima promozione da parte della Warner (una serie di video trailer a carattere horror diffusi sul web, una striscia quotidiana per dieci giorni su Radio Rai e incontri con i fan negli store Feltrinelli delle principali città italiane), “Fantasma” può contare su un attento lavoro di art work che richiama l’estetica dei film horror degli anni ‘70. A cominciare dalla copertina: un omaggio a Nicoletta Elmi dei film di Dario Argento, dove la presenza infantile richiama una realtà soprannaturale e demoniaca.
Il pop d’autore di Bianconi si incentra sul tema dello scorrere del tempo, passando per una visione post-moderna e più romantica dell’evento della morte in chiave artistica. I fantasmi che incontriamo in questo disco sono quelli della nostra epoca, quegli spettri in cui ci imbattiamo però nei posti più inusuali, quegli spiriti che fanno da medium con il nostro Io, che ci consentono di scandagliare le nostre paure e le nostre solitudini all’interno del nostro abisso interiore. I veri fantasmi siamo noi stessi, i nostri istanti fissati per sempre, i momenti immutabili e le cose perdute e fossilizzate del nostro vissuto, le interferenze del nostro passato. L’esoterismo e il misticismo di cui si vestono le canzoni vengono accompagnati da temi ricorrenti nelle note della band: Dio, morte, guerra, amabilmente intrecciati nella scia di citazionismo letterario che investe le parole del songwriter, che, tuttavia, non si lascia sfuggire riferimenti alla situazione politica e sociale contemporanea.
A un’interpretazione superficiale è facile, troppo, cogliere solo il gretto e scuro pessimismo che apparentemente permea “Fantasma”: è vero, c’è la disillusione di chi si trova a vivere le conseguenze di scelte importanti e la frustrazione dei fantasmi che ci perseguitano, ma la vera chiave di volta sta nel sollievo, nella speranza, nell’amore e non nella pura e semplice fine dei giorni. “Cerco il bene nell’orrore e l’eterno nell’età” così canta Rachele Bastreghi in “Radioattività”, ultima traccia dell’album.
Tutto questo e molto altro ancora spiega perché l’ultimo lavoro dei Baustelle sia stato definito “classico e avanguardistico”, riuscendo ad arrivare, già nella prima settimana, al secondo posto nelle classifiche di vendita.
“Fantasma” non è musica prêt-à-porter, ma un abile lavoro di attenta sartoria ed il fatto che abbiano un seguito maggiore di quanto non abbiano mai sperato ai tempi del “Sussidiario” non mette in discussione la credibilità e la raffinatezza del loro essere artistico.
Nel giorno di apertura delle quattro anteprime con Orchestra Sinfonica le date di Roma (20 febbraio, Auditorium Parco della Musica), Firenze (23 febbraio, Teatro Comunale) e Milano (25 febbraio, Teatro degli Arcimboldi) sono già sold-out.
Clelia Crialesi
19 febbraio 2013
Queste le date del successivo tour teatrale:
8 marzo TORINO Teatro Colosseo
9 marzo BRESCIA Teatro Grande
17 marzo BOLOGNA Teatro Europauditorium
23 marzo ANCONA Teatro delle Muse
26 marzo NAPOLI Teatro Bellini
29 marzo PADOVA Gran teatro
10 aprile MILANO Teatro degli Arcimboldi
4 maggio MONTECATINI Teatro Verdi
Per il tour teatrale i Baustelle non saranno accompagnati dall’orchestra ma avranno con sé una sezione fiati.