In Ucraina è gelo tra Nato e Russia
Esteri
13 Gennaio 2022

In Ucraina è gelo tra Nato e Russia

«Erano trent’anni che in Europa il rischio di guerra non era così alto e tutto questo ci preoccupa». Con queste parole il neo-Ministro degli Esteri polacco Zibi Rau commenta una situazione ancora agli antipodi. Le divergenze tra Russia e NATO restano sostanziali e il risiko tra le diverse parti rischia di spostarsi su differenti campi di gioco.

di Dario Berardi

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Proseguono gli incontri in diverse città europee tra Mosca e NATO circa la questione ucraina. «Una discussione complessa, non facile da dipanare ma aperta e franca» ha dichiarato il numero uno della Alleanza Atlantica, il norvegese Stoltenberg, che ha ottenuto una piccola vittoria, cioè la presenza ai tavoli delle trattative dell’Ucraina. 

Oltre a quello in sede a Bruxelles, è iniziato oggi difatti il summit di Vienna, in sede Osce, dove ha preso parola il Ministro degli Esteri polacco Zibi Rau, nel suo discorso d’inaugurazione della presidenza del suo paese, che ha dichiarato candidamente: «Erano trent’anni che in Europa il rischio di guerra non era così alto e tutto questo ci preoccupa».

L’improbabile invasione di Kiev

Ma è veramente così? Guardando ai fatti una invasione dell’Ucraina da parte dell’esercito russo oggi come oggi sembra improbabile, il fatto che siano state dispiegate truppe al confine non è rilevante in quanto in caso di attacco avverrebbe con ben altri numeri rispetto a quelli attuali e soprattutto di sorpresa.

La questione quindi è ben altra: l’adesione dell’Ucraina alla NATO. Se questa dovesse realmente avvenire a quel punto tutto potrebbe accadere e dagli incontri avvenuti i rappresentanti dell’Alleanza Nord Atlantica  sembrano tenere il punto su richieste irricevibili da parte russa, cioè il ritiro completo delle truppe di Mosca dalla Georgia, dalla Moldavia ed appunto dall’Ucraina.

Il Segretario Generale della NATO Jens Stoltenberg (ANSA)

Le nuove zone calde

Da parte sua, il ministro degli esteri Lavrov ha deciso di fare una mossa strategica negli ultimi giorni che non è passata inosservata: spostare una buona parte delle truppe dispiegate nei pressi del confine con l’Ucraina in area baltica. Questo per due motivi: il primo è per “ricordare” che la Russia può invadere, questo sì, quando vuole la Lettonia, mettendo alla prova l’articolo cinque della NATO che prevede il mutuo soccorso di tutti i membri verso una nazione aggredita, il secondo è perché la Russia, non essendo obbligata a far passare il percorso del gas verso l’Europa per l’Ucraina, ha deciso di scegliere il canale più a nord, quello che interessa la Bielorussia e l’area baltica.

Forse più che l’Ucraina sarà proprio quest’ultima la “zona calda” del futuro, in cui si giocheranno i destini europei.