La scomparsa di Guerrina Piscaglia: una donna, un prete, un marito
Lo scheletro ritrovato nell’ossario del cimitero di Sestino in provincia di Arezzo non è quello di Guerrina Piscaglia ma di un uomo, secondo gli esami dei Ris. Ed è giallo nel giallo.
Era il 1° maggio 2014 quando la cinquantenne Guerrina Piscaglia scomparve nel nulla dalla sua abitazione di Ca’ Raffaello, frazione del comune di Badia Tebalda (Ar). E se, dopo quasi un anno una persona non dà più notizie di sé, sono inevitabili conclusioni le più scontate, come purtroppo ci insegna l’ ampia letteratura dei femminicidi.
Tutto inizia da quando, nella piccola comunità di Ca’Raffaello, arriva dalla Francia il nuovo parroco, il frate congolese Gratien Alabi, 45 anni. Si sa che la vita di un paesino di poche anime si svolge tutta tra casa e chiesa, punto di riferimento e di aggregazione. Quando poi il nuovo arrivato è un prete fuori da tutti gli schemi, che all’abito talare preferisce spezzati alla moda dai colori piuttosto sgargianti per un religioso, che alla messa canta e balla, le donne cominciano ad entrare in fibrillazione. Così è stato per Guerrina, un’ex bella ragazza, come mostrano le foto del suo matrimonio, piuttosto schiva, appesantita e intristita da un’unione non esaltante con Mirko Alessandrini e un figlio con problemi di salute che è il suo centro di vita.
Padre Graziano stimola la fantasia delle parrocchiane. Guerrina se ne invaghisce perdutamente. Il prete, non privo di carisma e non insensibile alle grazie femminili, non scoraggia la donna, anzi tra loro inizia una particolare amicizia fatta di 4000 sms in meno di un anno, dai contenuti chiaramente compromettenti, tra i quali uno degli ultimi imbastito su un “coniglio alla cacciatora” da preparare in canonica come preludio di un meeting altrettanto canonico. Guerrina ci crede, per il prete lei è soltanto una del suo harem. Poi l’imprevisto: Guerrina gli comunica di aspettare un figlio da lui. Dopo di che, nell’attesa di essere accompagnata a fare delle analisi per la conferma dello stato di gravidanza, non si capisce se scortata dal prete e dal marito pronubo, o da quel fantomatico zio Francesco col quale è stata vista nello stesso pomeriggio, Guerrina sparisce nel nulla.
Il marito, ombra di se stesso e di Padre Graziano, in quanto divenuto il suo autista personale, ha sempre assistito all’amicizia crescente della moglie col prete. Innocenti incontri a tre in canonica, pranzetti e cenette, con Mirko che veniva regolarmente allontanato con la scusa di qualche commissione. Altre donne si accomodavano sull’accogliente divano del prete. Uno strano giro, quello che avveniva nella parrocchia di campagna, dove alcuni buontemponi avevano affisso un cartello con una freccia indicante “ Night Club”…
Ora, bocche cucite, silenzio del prete, silenzio del marito. E di chi è quel cadavere che non è di Guerrina, in quello strano ossario situato sotto le mattonelle di quell’ambiente che tutto sembra fuorchè l’ossario di un cimitero, dove non esistono lucchetti e controlli e chiunque può entrare ? Sarà possibile ricostruire il dna di tutti gli scomparsi nel territorio della provincia aretina, come è stato fatto nel caso di Yara Gambirasio? Qui non ci sono santi in paradiso a pagare le spese di un’operazione scientifica a così largo raggio.
Il frate congolese, che sborsava 500 euro per le prestazioni di una prostituta, che usava acquistare capi intimi femminili di un certo valore, resta invischiato mani e piedi nella scomparsa della sua parrocchiana, magari con la complicità del marito-autista. Gli inquirenti sanno e non possono ancora procedere ad alcun fermo. E presto scadrà per Padre Graziano il divieto di allontanarsi dall’Italia. Poi, chi si è visto s’è visto, come per Amanda Knox. E se non verrà fuori alcuna prova della morte di Guerrina, il sedicente religioso tutto dedito ai piaceri edonistici della vita se la caverà con un bel trasferimento in Francia da parte della Chiesa, così si dice. Cosa ne pensa Papa Francesco di questa brutta storia, tutta protetta nelle ambigue dichiarazioni del vescovo di Arezzo?
E la povera Guerrina, vittima di se stessa e di una vita infelice, potrebbe davvero essere ancora viva? Ce lo auguriamo, ma non lo crediamo. Come nessuno lo crede.
Angela Grazia Arcuri
Roma, 11 aprile 2015