Vilipendio: arriva la condanna per Bossi
Il Presidente della Lega Nord Umberto Bossi è stato condannato a 18 mesi di reclusione per vilipendio del Presidente della Repubblica e del Presidente del Consiglio dei Ministri.
La causa della condanna si deve ricercare nel 2011 quando, alla festa Bèrghem Frècc di Albino, il Senatùr mostrò al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano il gesto delle corna, accompagnato da insulti razzisti.
Un’ondata di sgomento attraversò la folla, incrementata dalle insinuazioni di natura sessuale rivolte da Bossi all’allora Presidente del Consiglio dei Ministri Mario Monti.
I nostri poveri fautori dell’Unità d’Italia si staranno rivoltando nella tomba, adirati poiché le loro battaglie sono state combattute invano e le discriminazioni stanno soppiantando le loro conquiste.
Gli Italiani, intesi come popolo coeso, purtroppo non esistono e questa “terra di estranei” deve superare ancora diversi ostacoli prima di diventare una vera Nazione.
La mente di alcuni uomini deve ancora capire il significato dei termini “fratellanza”, “rispetto” e “amore” e deve imparare che non bisogna puntare il dito contro il prossimo e giudicarlo per ciò che lo differenzia da noi.
Per questa situazione non esistono parole più adatte di quelle pronunciate da Martin Luther King: “Abbiamo imparato a volare come gli uccelli, a nuotare come i pesci, ma non abbiamo imparato l’arte di vivere come fratelli”.