Obama: “la libertà non è gratuita”
Gli invitati al palazzo delle belle arti (Beaux Arts) di Bruxelles, per ascoltare l’unico discorso della tournée europea del Presidente americano, erano soprattutto composti da eurocrati e da contabili belgi, da ambasciatori della NATO, e da uomini del regno di re Filippo e della regina Mathilde.
“La nostra libertà non è gratuita”, aveva avvertito qualche ora prima dell’incontro, durante la conferenza stampa presso il Consiglio europeo, riprendendo una delle esclamazioni tipiche dei repubblicani. “Sono preoccupato dalla riduzione delle spese militare di alcuni nostri partners della NATO (…). A medio e a lungo termine, dovremmo esaminare se tutto il mondo contribuisce”.
Il Presidente americano, ha rifiutato l’idea che il mondo si entrato in una nuova guerra fredda: “La Russia non ha blocchi di nazioni intorno ad essa. Non c’è un’ideologia globale”. All’Aja nei paesi bassi, Obama ha relegato la Russia come “potenza regionale”. Non è la guerra fredda, ma la “competizione delle idee continua”.Secondo Obama, si tratta di uno scontro tra idee democratiche – l’idea che “il potere sgorga dal consenso dei governati” e che “tutti gli uomini – e le donne – sono nati uguali”. Dall’altro lato invece quelli che pretendono che “l’ordine e il progresso non sopraggiungono quando gli individui rimettono i loro diritti ad un potente sovrano”.
Il Presidente Obama, ha inoltre denunciato tutte le disuguaglianze “assurde” avanzate da Mosca. Il Kosovo non può giustificare la Crimea. “La Nato non è intervenuta dopo che gli abitanti sono stati brutalizzati e uccisi per anni”. L’Iraq “simbolo dell’ipocrisia occidentale?”, Obama si è praticamente trovato a difendere il suo predecessore: “Anche in Iraq, l’America ha cercato di passare attraverso il sistema internazionale”. “Non abbiamo rivendicato il territorio iracheno, non ci siamo appropriati delle loro risorse per un nostro profitto”.
Durante la conferenza stampa, M.Obama ha voluto rassicurare gli Europei. La superpotenza resta al loro fianco. Gli Stati Uniti hanno già inviato sei F-15 e sessanta aviatori in Lituania e dodici caccia F-16 insieme a duecento soldati in Polonia. “Siamo pronti a fare di più”, ha puntualizzato il Presidente.
Per quanto concerne l’energia, Obama ha rassicurato che sarà fatto di tutto per soddisfare le domande europee. “Abbiamo già accordato delle licenze e autorizzato l’esportazione di una quantità di gas naturale equivalente a quello che l’Europa consuma abitualmente”. Inoltre, è stato stabilito un legame chiaro di libero scambio (TTIP) tra gli Stati Uniti e l’Unione Europea.
Il Presidente della commissione, José Manuel Barroso, si è dichiarato soddisfatto che gli Stati Uniti esportano nei confronti di compagnie private. Per Obama, gli europei devono ridisegnare le loro certezze. “Non ci sono fonte energetiche perfette”, ha sentenziando Obama. “L’Europa deve esaminare le sue politiche energetiche”.
In queste ore, Obama da quaranta minuti circa, sta incontrando a Roma, Papa Bergoglio nella biblioteca apostolica. È il primo incontro tra un Presidente americano democratico e un papa latino della storia. Presente anche il Segretario di Stato americano John Kerry. La First Lady Michelle, dovrebbe raggiungere il marito nel pomeriggio dopo essere stata nei scorsi giorni in visita diplomatica in Cina, dove ha posto l’accento sulla questione dei diritti umani calpestati nel paese.
di Manuel Giannantonio
(Twitter@ManuManuelg85)
27 Marzo 2014