Treviso: dopo la protesta dei cittadini via gli immigrati
TREVISO – Da due giorni i cittadini di Quinto di Treviso protestavano per l’arrivo di 101 immigrati, fatti alloggiare all’interno di una palazzina, nella quale vivevano dieci famiglie. Gli inquilini dello stabile sono scesi per strada e si sono accampati con delle tende fuori dall’edificio contro la decisione del Prefetto di Treviso di alloggiare i profughi al’interno della palazzina. L’arrivo degli immigrati nella cittadina veneta è stato accolto da urla di protesta e scritte sulle lenzuola e non solo. La scorsa notte alcuni attivisti di Forza Nuova insieme ai cittadini si sono introdotti nella palazzina portando fuori televisori, materassi, vestiario e tanto altro destinato agli immigrati. Alcuni televisori al plasma sono stati ammucchiati in mezzo alla strada e dati alle fiamme. Gli inquilini affermano: “ Non siamo razzisti”- uno di loro aggiunge: “Ma se lei avesse tre figli, di cui due gemelle adolescenti resterebbe in un palazzo come questo? Con uno degli appartamenti dei neri abbiamo anche un balcone in comune, con un tramezzo di mezzo metro” – e conclude – “E poi, tutto quel ben di Dio per arredare gli appartamenti… Avevano davvero bisogno di tv satellitari che non abbiamo nemmeno noi?”
In mattinata l’arrivo del Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, il quale si schiera con i cittadini: “Questo presidio va chiuso urgentemente e gli immigrati devono andarsene” e aggiunge ancora il Governatore: “Mettere un centinaio di persone immigrate – ha aggiunto – che non sanno nulla del Veneto e noi non sappiamo chi sono, metterli in un condominio accanto a famiglie con bambini piccoli vuol dire non avere assolutamente cognizione di cosa significa”.
In tarda mattinata, il sindaco di Quinto, Mauro Dal Zilio riferisce di aver ricevuto una comunicazione da parte della Prefettura, nella quale si annuncia che gli immigrati ospiti nella palazzina della cittadina veneta saranno trasferiti nell’ex caserma Serena, situata al confine tra Casier e Treviso. Una struttura vuota, non utilizzata dai militari e dotata di tutte le condizioni necessarie per ospitare i profughi.
Gioia tra i residenti del palazzo che presidiavano di fronte allo stabile dalla sera di mercoledì. “E’ una grande vittoria” – spiega uno di loro che partecipava alla protesta – “Frutto di una battaglia condotta civilmente, a parte qualche intemperanza”. “In un clima di grande solidarietà anche da parte delle persone che non abitano nel condominio” – conclude l’inquilino del residence nel quale venivano ospitati gli immigrati.
Ora rimane l’incognita sulla destinazione di altri 63 immigranti che la Prefettura di Treviso ha annunciato arriveranno in zona tra oggi e domani.
Marilena Tuveri
17 Luglio 2015