Gli anarchici rivendicano l’attentato ad Adinolfi con una lettera al Corriere
È stato rivendicato con un comunicato della Federazione Anarchica Informale, in particolare il nucleo Olga, l’attentato al dirigente dell’Ansaldo Nucleare, Roberto Adinolfi, ferito in un agguato a Genova alcuni giorni fa. Il volantino di quattro pagine che rivendicava l’attentato è stato recapitato alla sede del Corriere della Sera tramite posta ordinaria. La busta, secondo il timbro postale sarebbe stata inviata da Genova.
Il testo di quattro pagine è intitolato “Il marchio della vita” e inizia con la citazione di un’intervista fatta al dirigente Roberto Adinolfi dove l’Ad di Ansaldo Nucleare sminuiva l’impatto ambientale del nucleare e la portata del disastro nucleare avvenuto in Giappone a Fukushima. “Abbiamo azzoppato Roberto Adinolfi” scrive la Federazione Anarchica Informale “uno dei tanti stregoni dell’atomo dall’anima candida e dalla coscienza pulita”. Per gli anarchici autori dell’attentato in cui il dirigente è stato gambizzato, sparare contro Adinolfi è stato “un piccolo frammento di giustizia, piombo nelle gambe per lasciare un imperituro ricordo di quello che è ad un grigio assassino”. Adinolfi è colpevole secondo gli attentatori di molte cose “non solo ha progettato o ha collaborato nella gestione di centrali mortifere ma ne ha promosso l’impianto e lo sfruttamento con l’Ansaldo tramando con i singoli governi; scienza, politica ed economia in perfetto connubio”.
Poi a metà del testo arriva nuovamente un riferimento a quanto accaduto in Giappone e al disastro nucleare di Fukushima “È solo questione di tempo e una Fukushima europea mieterà morti nel nostro continente”. Infine una minaccia, qualche parola rivolta ad Adinolfi o più in generale all’Ansaldo Nucleare “Ti diamo una cattiva notizia” scrivono “ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria, è la tua fisica che ce lo insegna. Con questa nostra azione ti restituiamo una piccolissima parte delle sofferenze che tu uomo di scienza stai riversando sul mondo”.
Adinolfi è ritenuto dagli anarchici uno tra “i maggiori responsabili, insieme a Scajola, del rientro del nucleare in Italia”. Intanto il gruppo annuncia di non fermarsi, questo è solo il primo passo di una nuova strategia del terrore. Si prevedono infatti ancora nuove azioni contro Finmeccanica. Gli stessi anarchici scrivono “Con piacere abbiamo riempito il caricatore. Impugnare una pistola, scegliere e seguire l’obiettivo, coordinare mente e mano sono stati un passaggio obbligato. Siamo dei folli amanti della libertà e mai rinunceremo alla rivoluzione, alla distruzione completa dello stato e delle sue violenze”.
Valentina Vanzini
11 maggio 2012