Omicidio Ceste: lunedì sarà interrogato il marito in carcere
ASTI- Il marito di Elena Ceste, Michele Buoninconti, sarà interrogato lunedì prossimo nel carcere di Quarto d’Asti, nel quale si trova recluso da giovedì, quando i Carabinieri del comando provinciale di Asti l’hanno arrestato con l’accusa di omicidio volontario e occultamento di cadavere. A confermarlo i suoi legali Chiara Girola e Alberto Masoero, che al momento stanno esaminando attentamente gli atti. Gli avvocati affermano, inoltre, che il provvedimento di misura cautelare emesso sia eccessivo com’è esagerata l’ipotesi di reiterazione del reato a un anno di distanza dai fatti contestati. I due legali hanno anche fatto sapere che hanno nominato dei nuovi consulenti: un medico legale e un ingegnere informatico, e non escludono di poter chiamare anche uno psichiatra.
Secondo l’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal Gip Giacomo Marson, Elena Ceste è stata uccisa nel letto coniugale, sorpresa dal marito dopo essersi occupata della propria igiene personale, e prima ancora di potersi rivestire. Il giudice ritiene che l’omicidio sia avvenuto per asfissia.
Dall’ordinanza si evince come gli elementi raccolti nel corso delle indagini portino a indicare Michele Buoninconti come l’autore del delitto di sua moglie Elena. Durante le indagini, gli interrogatori e le interviste televisive, il Buoninconti si sarebbe tradito in diverse occasioni, un castello di contraddizioni nel quale è caduto più volte: dalle telefonate fatte al telefono della moglie subito dopo la scomparsa, che prima non ricorda di aver fatto, una seconda volta disse di non averlo fatto perché non c’era ragione di farlo, secondo i tabulati sono cinque telefonate fatte da Michele tra le 9.01 e le 9.13 verso il cellulare della donna. E ancora agli occhiali della vittima che prima dice di aver ritrovato accanto al cancello di casa, poi dentro casa, infine, il malore che Elena avrebbe accusato il giorno e la notte prima della sua scomparsa, da indagini e testimonianze emerge che il fatto risale ai mesi precedenti.
Il movente dell’omicidio da parte del marito di Elena, sarebbe da ricercare nell’odio che questi aveva maturato nel tempo. Secondo il giudice l’uomo riteneva che la donna “fosse una moglie e una madre inadeguata”, e “una donna infedele e inaffidabile dedita a coltivare rapporti virtuali con il computer e, quindi, ’da raddrizzare'”. Il giudice nell’ordinanza di custodia cautelare fa riferimento ad una conversazione, intercettata il 17 Agosto, tra il Buoninconti e i suoi figli nella quale dice: “Con mamma c’ero riuscito a farla diventare donna. Solo, vai a capire cosa ha visto! Diciotto anni della mia vita per recuperarla, diciotto anni per raddrizzare mamma!”. Un uomo, descrive il Gip, che doveva avere il controllo di tutto, ma in questo controllo si inserisce un elemento di rottura: la scoperta del tradimento della moglie, preceduta da una forte crisi matrimoniale manifestatasi almeno dal mese di ottobre 2013. Una moglie che si affacciava ad altre relazioni, a conversazioni e amicizie sul web e dunque ingestibile e dannosa per il marito, per cui “andava eliminata”.
L’arresto di Michele Buoninconti “Non ha sorpreso nessuno”- commenta il sindaco di Costigliole D’Asti, Giovanni Borriero. Nel paese nessuno vuole parlare, anche se da qualche tempo la gente manteneva sospetti su di lui. “Lasciamo che la giustizia porti avanti il giusto corso” ha concluso il sindaco che non ha voluto aggiungere altro sulla triste vicenda che ha visto il suo paese balzare alle cronaca nazionale.
Marilena Tuveri
31 gennaio 2015