Tangenti sui rifiuti, arrestate 16 persone e un funzionario del Comune
PALERMO – Cesare Pagano, funzionario dell’Ufficio tributi, è stato arrestato con l’accusa di avere intascato tangenti derivanti dalla tassa sui rifiuti. Con lui sono finite in manette altri 15 dipendenti del Comune di Palermo, considerati ‘complici’ dalle forze dell’ordine che hanno eseguito i fermi. Oltre a Cesare Pagano, sono finiti in carcere altri 3 dipendenti comunali. Si tratta di Antonino Borsellino, Gaspare Tantillo e Ida Ardizzone.
Le 16 ordinanze di custodia cautelare sono state emesse da Angela Gerardi, Gip del Tribunale di Palermo. Gli arrestati sono accusati, a vario titolo, di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione, istigazione alla corruzione, truffa e falso materiale. L’operazione, che ha portato all’esecuzione di 4 provvedimenti di custodia cautelare in carcere e di 12 ai domiciliari, è stata condotta dalla Polizia di Stato ed è stata coordinata dal sostituto Procuratore Daniela Varone, coordinata dal Procuratore Leonardo Agueci e dal Procuratore aggiunto, Bernardo Petralia.
Tra i fermati ci sono imprenditori e commercianti come Salvatore Barone, titolare del ristorante ‘I tre porcellini’, il commerciante Vittorio Ferdico, gestore di 2 supermercati, il medico Ugo Sottile, con studio in via Marchese di Villabianca, Giuseppe Vassallo, titolare del pub ‘Eden Rock’, Giuseppe Carnesi, che gestisce un’autorimessa in via Giuseppe Paratore, Antonino e Luigi Vernengo, titolari della ‘Expo truck veicoli industriali’, Luigi Lo Verso, titolare della ditta ‘Cem’ e Maria Elmo, titolare di una carrozzeria.
Tra gli arrestati c’è anche il commercialista delle suore Teatine di Palermo, Antonino Clementi. Secondo quanto scoperto dagli inquirenti il commercialista avrebbe pagato una tangente per avere uno ‘sconto’ sul pagamento della tassa rifiuti sull’Istituto Villa Nave, gestito dalle suore Teatine. Secondo gli investigatori Clementi avrebbe avuto un complice nell’ente.
Come meglio precisato dagli investigatori, le indagini che si sono protratte per oltre un anno hanno “fotografato un avvilente ed inquietante spaccato di corruzione, sviluppatosi all’interno dell’Ufficio Tributi del Comune di Palermo, dove un manipolo di impiegati comunali, tra cui un funzionario, si era stabilmente associato allo scopo di commettere una pluralità indeterminata di reati di corruzione, truffe in danno della Pubblica amministrazione, falso ed ogni altro reato che si rendesse strumentale al mercimonio della pubblica funzione”.
Il meccanismo di corruzione interrotto dagli agenti si realizzava attraverso la fraudolenta alterazione della posizione contributiva del contribuente, in sostanza venivano applicati sconti dietro pagamento di mazzette. Per i casi finora presi in esame è stato stimato un danno per le casse del Comune intorno al mezzo milione di euro. Maggiori dettagli saranno forniti nel corso di una conferenza stampa che si terrà alle 10:30 nella locale Procura della Repubblica, alla presenza del Procuratore Leonardo Agueci e del Procuratore aggiunto Bernardo Petralia.
Davide Lazzini
18 dicembre 2014