VICENZA- Sono undici i soldati americani di ritorno dalla Liberia, Paese dell’Africa occidentale colpito dall
‘Ebola, messi in quarantena nella base usa di
Vicenza. Non appena sbarcati in Italia sono stati raggiunti dai Carabinieri che, muniti di tute anti-contaminazione, li hanno accompagnati in un’area protetta della base veneta.
Dovranno rimanere nella base militare per ventuno giorni, monitorati ventiquattr’ore su ventiquattro e non potranno avere contatti nemmeno con le famiglie. Il Pentagono rassicura dicendo che si tratta esclusivamente di misure precauzionali esprimendosi in termini di “monitoraggi controllati”. In effetti, al momento nessuno dei soldati, compreso il generale Darryl Williams, ha mostrato i sintomi dell’epidemia tanto temuta. A ribadirlo è il sindaco della città veneta Achille Variati che tranquillizza i vicentini pregandoli di mantenere la calma e di non creare falsi allarmi. Ad intervenire a tale proposito vi è anche l’assessore alla sanità Luca Coletto il quale dichiara: “Siamo disponibili a dare tutto l’aiuto delle nostre strutture mediche altamente specializzate a tutela sia dei militari americani di stanza alla base, sia dei cittadini veneti che risiedono nella città”.
Il Pentagono, inoltre, sta prendendo in considerazione l’ipotesi di mettere in quarantena tutti i militari che giungeranno nelle nazioni non colpite dall’epidemia per evitare che questa si espanda nel resto del mondo provocando danni che resterebbero nella storia. Tuttavia le autorità interessate sono fiduciose e sostengono che, se si adottano misure sanitarie di base e si rispetta il rigido protocollo di pulizia, il rischio di contagio rimarrà basso.
Mirko Olivieri
27 ottobre 2014