Tim Cook un visionario? Più che altro, un’ In.cool.8
In una recente intervista, l’a.d. di Apple Tim Cook ha confessato che quando arriva in Italia ha subito la sensazione di respirare aria di cambiamento, ed ha affermato che nel Bel Paese “only the sky is the limit”, solo il cielo è il limite. È sulla scia di questo ottimismo che l’azienda di Cupertino ha deciso di aprire a Napoli il primo Centro si sviluppo per app d’Europa. Un investimento che porterà circa 600 posti di lavoro.
Ma a parte i discorsi un po’ naif sull’aria di cambiamento, forse Cook ha ragione a dire che in Italia non ci sono limiti, perché -in effetti- capita raramente in altri Paesi che gli evasori fiscali vengano ricompensati come è stato per la società che Timothy Donald Cook rappresenta.
L’evasione di Apple nel confronti dell’erario italiano ammontava a quasi un miliardo di euro. In cinque anni avrebbe evaso circa 880 milioni, omettendo di presentare la dichiarazione dei redditi dal 2008 al 2013. Ma nell’Italia dove “only the sky is the limit” (o meglio del ‘Se po’ fa tutto’) Apple è riuscita ad accordarsi con il fisco pagando ‘solo’ 318 milioni di euro.
È lecito domandarsi se in quell’accordo (che ha le sembianze di essere più politico che fiscale) ci sia finita anche una clausola che in qualche modo obbliga Cook ad investire in Italia. O ancora meglio a Napoli, città che per antonomasia rappresenta il Mezzogiorno in declino e che tra l’altro l’a.d. di Apple nemmeno pare abbia ancora visitata.
Ma di visite Cook ne ha fatte altre ieri: prima il Papa e poi a Palazzo Chigi dove ha incontrato Renzi, i ministri della Pubblica amministrazione Marianna Madia e della scuola Stefania Giannini e alcuni giovani sviluppatori italiani.
“È assolutamente fondamentale che la grande partita di Napoli e del sud esca dai confini del pessimismo, vittimismo rassegnazione, ci sono grandissimi partner globali, come Cisco e Apple, pronti a investire”, ha detto Renzi prima dell’incontro, definendo poi Tim Cook “un leader visionario”. Ed ha ragione Renzi, perché alla fine dei giochi l’evasione fiscale della sua azienda è stata pagata solo in minima parte, il Paese che ha fregato adesso lo celebra come un Messia e quei milioni sborsati verranno recuperati negli anni con l’investimento di Napoli. Altro che visionario! A conti fatti, Cook ricorda più che altro il personaggio interpretato da Maurizio Crozza nel Paese delle Meraviglie, quello dell’ In.cool.8, che gira che ti rigira in qualche modo ti in…frega sempre.