Papa in Africa: massima sicurezza
E’ decollato da Fiumicino alle otto di stamane l’airbus A330-200 di Alitalia che porterà Papa Francesco in Africa. L’arrivo all’aeroporto internazionale “Jomo Kenyatta” è previsto alle ore 17 locali (15 italiane).
Un viaggio emblematico quello intrapreso dal pontefice, e la scelta di partire per l’Africa in un momento storico così delicato, ovviamente, non è stata casuale: un continente che su tutti gli aspetti risulta troppo lontano dalla nostra quotidianità, una zona in cui fame e carestie hanno ormai preso il sopravvento e -come se tutto ciò non bastasse- dove la paura del terrorismo non lascia spazio alla speranza. Proprio da qui parte la sfida del Papa che per la prima volta visiterà il continente africano: “Portare un messaggio di pace e riconciliazione -ha spiegato il portavoce padre Federico Lombardi- a un continente scosso da molte violenze”.
“Milioni di keniani -scrive oggi sull’Osservatore Romano John Njue, cardinale arcivescovo di Nairobi- vivono ancora in povertà. Le famiglie si spezzano sotto la forte pressione del materialismo e del crollo dei valori africani. Le politiche divisive, la corruzione e le differenze di etnia vissute in maniera negativa continuano a erodere la nostra società. La Chiesa è stata ed è in prima linea nell’indicare queste sfide e sollecitare attivamente il governo a risolverle”. E Dieudonné Nzapalainga, arcivescovo di Bangui, continua: “Ci si aspetta molto da questo uomo, vicario di cristo, che viene per farsi testimone dell’aspirazione di un intero popolo al bene legittimo della pace e del benessere. Ci si aspetta molto dal viaggio di questo pellegrino della non-violenza, che viene a dirci che non siamo condannati alla violenza. Una grande speranza sta nascendo tra la gente. Ci si aspetta molto da questo viaggio”.
Partito da un aeroporto blindato, il pontefice durante tutto il viaggio sarà accompagnato da circa 250 persone, tra cui moltissimi uomini della scorta, soprattutto in vista degli ultimi fatti di Parigi: l’attenzione per la sicurezza è altissima. Ad effettuare i controlli Polizia, Carabinieri e militari della Guardia di Finanza che, per la gestione del traffico automobilistico diretto ai terminal, si sono avvalsi anche del supporto della Polizia locale. Controlli e verifiche accurate hanno riguardato anche giornalisti, fotografi e troupe televisive accreditate per seguire le fasi della partenza di papa Francesco. A supporto degli uomini delle forze dell’ordine, sono state chiamate anche diverse unità cinofile che prima dell’arrivo del pontefice hanno ispezionato tutta l’area dell’imbarco.
IL PROGRAMMA – Il Papa arriverà in Kenya alle 17 ora locale, le 15 in italia, dove avrà un primo incontro con il presidente Uhuru Kenyatta, con le autorità kenyane e con il corpo diplomatico. Giovedì 26, alle 8.15 è previsto un incontro interreligioso ed ecumenico nella nunziatura, e alle 13.45 ora italiana il pontefice incontrerà clero, religiosi e seminaristi nel campo sportivo della St Mary’s school.
Venerdì 27 novembre, il Papa visiterà alle 8.30 lo slum di Kangemi, dove si trova la chiesa di San Giuseppe lavoratore e un centro gestito da gesuiti. La giornata continuerà con un incontro con i giovani nello stadio Kasarani, poi un incontro con i vescovi del paese e infine, poco dopo le 15 la cerimonia di congedo all’aeroporto. Francesco dovrebbe arrivare un paio di ore dopo, alle 14.50 italiane, all’aeroporto di Entebbe in Uganda.
Sabato 28 novembre, il Papa proseguirà la memoria dei martiri recandosi alle 8.30 al santuario dei martiri, dove celebrerà la messa. Nel pomeriggio incontrerà centomila giovani a Kololo air strip di Kampala. Tra le testimonianze dei giovani, ha detto Lombardi, un ragazzo racconterà la sua esperienza, quando fu rapito da piccolo dai guerriglieri nel nord del paese, poi tenuto in carcere e torturato.
Domenica 29 novembre il Papa partirà la mattina per Bangui, nella Repubblica Centrafricana. Padre Lombardi ha confermato che il comandante della gendarmeria vaticana, Domenico Giani, avrà preceduto il papa per un sopralluogo per verificare le condizioni di sicurezza. Il programma prevede alle 11 di domenica la visita alla presidente di transizione Catherine Samba-Panza, poi l’incontro con il corpo diplomatico e la classe dirigente. Poco dopo mezzogiorno la visita a uno dei campi profughi in cui si sono rifugiate le persone in fuga dagli scontri che insanguinano l’ex colonia francese. Alle 13 incontro con i vescovi e alle 17 messa con sacerdoti, religiosi e seminaristi. E’ in questa occasione che il Papa aprirà la porta santa della cattedrale di Bangui con un anticipo di avvio del giubileo della Misericordia.
Lunedì 30 novembre, ultimo giorno del viaggio, Francesco incontrerà la comunità musulmana nella moschea centrale di Koudoukou a Bangui. Alle 9.30 messa nello stadio del complesso sportivo Barthélémy Boganda, dopo mezzogiorno cerimonia di congedo e rientro a Roma Ciampino alle 18.45.