Renzi in Perù: “L’Italietta delle polemiche lasci spazio all’Italia delle responsabilità”
Il Premier Matteo Renzi, in viaggio in Sudamerica, si concede un’escursione domenicale in dolce compagnia dell’imprenditrice Michelle Bachelet e del capo del governo peruviano Pedro Cateriano.
Oltre a visitare i siti archeologici peruviani -tra l’altro da poco inseriti nell’elenco stilato dall’Unesco-, Renzi coglie l’occasione per avventurarsi in tortuosi discorsi di politica in cui condanna “l’Italietta delle polemiche di parte della politica e della comunicazione” che dovrebbe lasciare spazio all’Italia delle responsabilità, di cui tutti dovremmo essere orgogliosi.
“Stiamo facendo le riforme che servono -ha sostenuto con veemenza il presidente del consiglio-, che hanno portato il segno più alla crescita, l’aumento del numero di occupati. Ed è salito anche l’amor proprio, ma tornerà quando giocherà un ruolo importantissimo nel mondo”. “L’Italia è un Paese meraviglioso per il suo passato, ma non basta. Tutto lo sforzo che stiamo facendo a Roma è per il desiderio profondo di prendere questa storia e darle un futuro. L’Italia torni ad essere un faro di civiltà. Noi a volte ci buttiamo giù ma le cose si possono cambiare”. Renzi inoltre ha rivendicato “la relazione di amicizia fortissima con le Americhe che forse negli ultimi anni andava coltivata un po’ di più”. Ringraziando i numerosi italiani presenti in Perù, e dopo aver fatto salire sul palco Don Hugo, fondatore dell’operazione Mato Grosso, ha concluso il discorso dicendo che “da quest’anno i fondi per la cooperazione internazionale torneranno a crescere: 120 milioni quest’anno, 240 il prossimo e 360 quello dopo ancora”. Ma questi fondi li farà uscire dalle proprie tasche il nostro Presidente? Ovvio che no: probabilmente verranno utilizzati proprio quei fondi che -secondo la Legge di Stabilità firmata proprio stamani da Mattarella- sono stati tagliati alla sanità, oppure sarà l’eventuale destinazione degli introiti che il governo italiano riceverà grazie all’imposta Rai.
Tornando a parlare del Cile, Renzi ha lanciato un messaggio: “avere l’intelligenza di vincere la sfida della dignità della politica, usando gli strumenti del nostro tempo, che non hanno contatto alcuno con quelli della vecchia politica. […] Il regime crolla in Cile grazie al referendum che il fronte del no vince, utilizzando innovative tecniche di comunicazione”, ha concluso il Premier.