Parata 2 giugno: Il web chiede di devolvere i soldi ai terremotati. Napolitano: ”sara’ celebrato sobriamente”
Dopo le nuove violente scosse che hanno colpito l’Emilia Romagna causando la morte di altre 15 persone dagli italiani presenti sul web arriva una proposta che ha già accolto il consenso di diversi politici, ovvero: eliminare la parata del 2 giugno per la festa della Repubblica e destinare quei soldi alle popolazioni devastate dal sisma.
Devastate, questa è la parola giusta, dopo la violenta scossa del 20 maggio oggi ne sono seguite decine, alcune delle quali (alle 9:00 e dalle 13:00 in poi) di magnitudo superiore ai 5 gradi e che hanno causato danni ancora più gravi rispetto a nove giorni fa. Altre fabbriche sono crollate, interi paesi sono stati rasi al suolo e come detto oltre alle nuove vittime ci sono centinaia di feriti e migliaia di sfollati.
Così mentre per una parte d’Italia si avvicina un’altra notte di paura dal web avanza questa richiesta che servirebbe molto più di mille parate a dimostrare che una repubblica democratica non è solo appariscenza e rituali ma che è anche fatta di rinunce e sacrifici comuni.
Di Pietro, Vendola, Diliberto, i finiani de Il Futurista e Bonelli sono stati i primi politici a schierarsi a favore dell’iniziativa che su Twitter, sotto l’hashtag #no2giugno è già fra i trend topic e conta di decine di nuovi tweet ogni secondo.
Una parata che risulterebbe secondo sempre più cittadini inopportuna e che aiuterebbe l’economia di una popolazione che fino a ieri contava danni per 300 milioni di euro nel solo comparto agricolo, figuriamoci oggi dopo le nuove scosse.
Aggiornamento delle ore 21:10
In serata il capo dello Stato, Giorgio Napolitano, si è espresso sulla richiesta di sospendere la parata affermando che si farà anche se quest’anno il 2 giungo verrà ”celebrato sobriamente in memoria delle vittime del terremoto in Emilia Romagna. Celebreremo il 2 giugno perché la Repubblica deve confermare la sua forza e la sua serenità, e lo faremo per sottolineare che saprà vincere le grandi sfide che ha di fronte. Sono profondamente convinto della volontà di un rinnovato spirito di solidarietà nazionale per questo il 2 giugno verrà dedicato oltre alle vittime proprio alla rinnovata solidarietà nazionale”.
Dichiarazione che ha scatenato un’ulteriore lunga scia di proteste sul web.
Enrico Ferdinandi
29 maggio 2012