Un francescano nuovo vescovo di Terni: la diocesi in bancarotta!
Promoveatur ut amoveatur, metodo antico come la curia romana: una promozione per una rimozione più soft e meno penosa.
Così Benedetto XVI nel 2012 aveva nominato presidente del Pontificio consiglio per la famiglia, monsignor Vincenzo Paglia, per dodici anni vescovo di Terni-Narni-Amelia. Il presule lasciava in eredità un buco economico di oltre 20 milioni di euro. Cifre da capogiro!
Un primo provvedimento dell’allora pontefice fu la nomina di monsignor Ernesto Vecchi (vescovo ausiliario emerito di Bologna), che ha preso in mano la situazione iniziando a risanare le finanze della diocesi con varie misure, quale la riduzione di personale e con un prestito dello Ior di 17 milioni di euro.
Oggi papa Francesco ha nominato vescovo della chiesa di Terni un francescano, padre Giuseppe Piemontese, ex custode del Sacro convento di Assisi. Pugliese di nascita, Licenza in Teologia presso la Pontificia Facoltà Teologica Seraficum in Roma e la Laurea in Diritto Canonico, padre Giuseppe gode della stima e della simpatia dei suoi frati e dei numerosi pellegrini che lo hanno incontrato nella basilica inferiore di San Francesco e soprattutto delle fiducia di Bergoglio.
Una nomina che certamente non è passata inosservata! Un francescano in una diocesi in bancarotta è una predicazione muta ed eloquente di papa Francesco.
“Sono ancora sorpreso, confuso e intimorito per un compito così alto e carico di responsabilità… ancora non vi conosco, ma posso ben dire che già vi amo…” queste le prime parole del vescovo eletto alla comunità di Terni.
Cristian Cavacchioli
17 aprile 2014