Pubblicati “I Quaderni neri”: Heidegger antisemita
di Cristian Cavacchioli
Rimasti inediti per tanto tempo, sono stati pubblicati i Quaderni neri (Schwarzen Hefte) di Martin Heidegger dall’editore tedesco Klosterman. Dalle 1300 pagine dei Quaderni, comprendente il decennio 1931-1941, emerge non solo quello che già si sapeva da tempo (almeno dopo gli studi negli anni Ottanta di Victor Farìas e Hugo Ott e quegli più recenti di Emmanuel Faye, autore di Introduzione del nazismo nella filosofia del 2005) cioè la simpatia del filosofo di Essere e Tempo per il regime nazionalsocialista ma anche un patente antisemitismo filosoficamente giustificato.
“Dopo aver letto queste pagine sono rimasta sconvolta” commenta Donatella Di Cesare, ordinario di filosofia teoretica alla Sapienza di Roma, esperta di filosofia del linguaggio e studiosa della Shoah e dell’ antisemitismo tanto da voler lasciare la vicepresidenza dell’Hedeigger Gesellshaft.
Gli ebrei vengono descritti come “senza territorio”, abili “a infiltrarsi, mescolarsi con gli altri”, aventi una particolare e “spiccata destrezza a contare”: “gli ebrei vivono nel far di conto, da più tempo di tutti secondo il principio della razza, ragion per cui sono quelli che si oppongono più strenuamente alla sua applicazione illimitata”.
Con la pubblicazione dei Quaderni appare sempre più chiaro che l’adesione al nazismo del filosofo non fu accidentale ed episodica, una sorta di incidente di percorso ma avevano radici profonde nel suo pensiero.
Thomas Assheuer sul settimanale Zeit in un lungo articolo ha sostenuto che l’assenso al nazismo e l’aperto antisemitismo del filosofo tedesco non possono essere messi più in dubbio e le pagine dei Quaderni non sono altro che “un delirio filosofico e un crimine del pensiero” .
Il dibattito sicuramente non accennerà a spegnersi presto.
Cristian Cavacchioli
16 marzo 2014
