Viggo Mortensen is Fantastic – Giorno 5 – Roma 2016
Viggo Mortensen è il protagonista della quinta giornata della Festa del Cinema di Roma, grazie al film Captain Fantastic, già visto anche al festival di Cannes, e l’Incontro Ravvicinato.
Viggo Mortensen
Attore americano che si distingue per la libertà di espressione della sua carriera, arriva a Roma per incontrare il suo pubblico. In Incontri Ravvicinati mostra films a cui a preso parte, quelli che lo hanno reso noto nel mondo. Ricordiamo la candidatura all’Oscar e al Golden Globe con La promessa dell’assassino di David Cronenberg, ma soprattutto la trilogia de Il Signore degli Anelli nel ruolo di Aragorn.
Alla Festa del Cinema di Roma presenta il suo ultimo capolavoro, già notato al festival di Cannes. Nella selezione ufficiale in collaborazione con Alice nella Città arriva Captain Fantastic, firmato Matt Ross (attore che ha recitato con Martin Scorsese, Terry Gilliam e John Woo). La pellicola attraversa i generi e alterna momenti di comicità e di commozione, passando dall’avventura di un road movie alla delicatezza di argomenti familiari e di crescita di figli.
Il film parte nel cuore delle foreste del Nord America. Lontano dalla società, un padre fuori dal comune dedica la propria vita a trasformare i suoi sei figli in adulti straordinari. Ma una tragedia si abbatte sulla sua famiglia, costringendo a lasciare quel paradiso, faticosamente costruito, per iniziare, insieme con i suoi ragazzi, un viaggio nel mondo esterno che metterà in dubbio la sua idea di cosa significa essere un genitore, è tutto ciò che ha insegnato ai suoi figli.
Per saperne di più e leggere la recensione cliccate su Captain Fantastic
Denial e l’Olocausto
Presentato al Festival di Toronto e molto atteso a Roma, il film Denial. Tema principale è il negazionismo, ovvero la negazione che l’Olocausto (in questo caso) sia mai esistito.
Tratteremo il film in un focus preciso, ma intanto sveliamo la trama:
David Irving, apprezzato storico militare, desta scalpore e polemiche quando inizia a citare lo pseudoscientifico rapporto Leuchter come prova della falsità dell’Olocausto. La storica Deborah Lipstadt lo etichetta come negazionista nel libro Denying the Holocaust e lui la cita in giudizio per diffamazione. Poiché l’onere della prova, secondo la legge inglese sulla diffamazione, spetta all’accusato, tocca alla Lipstadt e ai suoi legali dover dimostrare che uno degli eventi più gravi del ventesimo secolo è tutt’altro che un’invenzione.
Diretto da Mick Jackson, nel cast vediamo splendere Rachel Weisz, Andrew Scotto, Timothy Spall, Tom Wilkinson
“Il libro di Deborah era perfetto per me – ha detto il regista – Viviamo in un’epoca di irragionevolezza, menzogna, attentati violenti e di ogni tipo di attacco sulla verità”.
Before the flood – Leonardo di Caprio in nuove vesti
Prima del diluvio tradotto letteralmente, ma che in italiano è stato reso con Punto di non Ritorno, è un altro documentario, non in selezione ma come evento della festa. Diretto da Fisher Stevens, si ascolta la voce narrante di Leonardo di Caprio (anche in veste di produttore) che discute con le più importanti personalità del pianeta sul cambiamento climatico che sta colpendo la Terra. L’attore incontra tra gli altri Barak Obama, Elon Musk e Papa Francesco. Il documentario mostra immagini allo stesso tempo spettacolari e inquietanti di una natura che sta gridando aiuto.
Irréprochable
Film francese in concorso nella sezione ufficiale, firmato Sébastian Marnier, è Irréprochable
Costance, sommersa da problemi finanziari e legali, deve lasciare Parigi per tornare nella sua città di origine. Nel frattempo la sua storia con una ex fiamma e una pericolosa attrazione per un uomo d’affari, la spingono a cercare lavoro nell’agenzia immobiliare dove aveva iniziato la sua carriera anni prima. Ma quando Constance perde la sua unica opportunità di ottenere un lavoro, diventa amica della giovane donna che è stata messa al suo posto, meditando lentamente la sua vendetta.
“Il film ritrae la nostra società come un naufragio annunciato ma rimane una tragedia personale – ha spiegato Sébastian Marnier – e si apre in modo molto francese. Ovvero, il personaggio principale che torna a casa. Ma è solo l’inizio, la situazione infatti inizia a precipitare, come un veleno che inizi a filtrare lentamente nella vita quotidiana, diventando così un intralcio alla semplice vita di campagna”
Una – La Lolita dei nostri tempi
Abuso, colpa, bisogno, amore, pedofilia. Sono questi i cinque temi toccati da Una.
Una giovane donna arriva inaspettatamente sul posto di lavoro di un uomo più anziano di lei. Una comparsa che minaccia di mandare in pezzi la vita dell’uomo e di far vacillare la sua stabilità. Segreti mai confessati e ricordi sepolti riaffiorano in superficie appena i due passano al setaccio le macerie del passato. La donna sarà costretta a guardare nel profondo di una lacerante forma di amore e a chiedersi se c’è ancora una possibilità di redenzione.
Nel cast Rooney Mara, nominata all’Oscar per Millennium – Uomini che odiano le donne e Carol, e Ben Mendelsohn (Animal Kingdom, Il cavaliere oscuro – Il ritorno, Cogan – Killing Them Softly).
Il film forse è troppo lento e con una sceneggiatura a volte banale. La recitazione non impreziosisce la pellicola. Il tema principale e guardato con occhio diverso poteva essere interessante, ma la messa in scena non è stata resa perfettamente.
Land of the Little People
Land of the Little People di Yaniv Berman al suo primo lungometraggio fiction. Il regista racconta il trauma nell’essere un bambino – soldato in una società violenta e militarista.
Si narra la storia di quattro ragazzi che vivono in una villaggio abitato da famiglie di militare che formano una piccola banda. Una vecchia base militare abbandonata, che si trova nei terreni circostanti, si trasforma nel loro campo base. Un’altra guerra inizia in Israele, e la maggior parte degli uomini viene richiamata per servire il paese. Le madri sono sedute preoccupate davanti alla televisione e ascoltano di continuo il notiziario, mentre i bambini, liberi e senza nessuno che li sorveglia, ritornano al loro campo base. Con loro grande sorpresa, scoprono due soldati che hanno disertato e utilizzano il campo come nascondiglio. I bambini chercano di riprendere il controllo del loro territorio rubato, ma i soldati non cedono.
“Nel film ho raccontato la storia di bambini israeliano che sono cresciuti, come me, in una società attivista, con la guerra sempre presente – ha detto Yaniv Berman – Il punto focale è che questo conflitto sembra senza fine dato che generazioni di bambini sono cresciute in un ambiente dove le soluzioni ai propri problemi sono solo ed esclusivamente gestite con la violenza”.