Egitto: caos per la nomina del primo ministro
La presidenza egiziana ha affermato nella serata di sabato 6 luglio che il primo ministro non è stato ufficialmente nominato, mentre nell’arco della giornata, numerose fonti indicavano che Mohamed El-Baradei era stato nominato come primo ministro e incaricato di formare un governo.
“Il presidente ad interim, Adly Mansour, ha incontrato oggi M.El-Baradei, ma non c’è stata nessuna nomina ufficiale”, ha dichiarato alla stampa Ahmad Al-Mouslimani, consigliere di Mansour, aggiungendo tuttavia che l’ex capo dell’Agenzia internazionale dell’energia atomica (AEIA) era effettivamente la scelta più logica.
Tre giorni dopo il golpe militare che ha decretato la destituzione di Morsi, la confusione regna sovrana e domina lo Stato egiziano e il suo panorama politico nonostante Mohamed El-Baradei sia meglio indicato per adempiere alla funzione di primo ministro. L’opposizione, nella quale si schiera il movimento all’origine della rivolta contro l’ex Presidente islamico, chiamato Tamarrod, l’ha incaricato martedì di rappresentarli nella transizione politica.
La Road Map, elaborata dall’esercito in coordinamento con l’opposizione e i principali religiosi del paese, prevede un governo ad interim “dotato di pieni poteri”, prima delle elezioni presidenziali e legislative ancora da definire.
Mohamed El-Baradei, premio Nobel per la pace nel 2005 per il suo lavoro presso l’AIEA, è tornato in Egitto nel 2010 per opporsi al regime di Mubarak. Ha successivamente sostenuto in maniera attiva il movimento contro Mubarak nel bimestre gennaio-febbraio del 2011. Inoltre si è imposto come una delle figure basilari del movimento laico e liberale, che reclama oggi l’uscita di scena di Morsi e l’organizzazione di elezioni presidenziali anticipate.
di Manuel Giannantonio
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7 luglio 2013