Papa Francesco: ‘il Sinodo non è un parlamento’
La prima fase della XIV sessione generale ordinaria del Sinodo dei vescovi (4 – 25 ottobre) ha preso definitivamente il largo dopo i primi interventi introduttivi seguiti dalle parole del pontefice. Il tema principe dell’assemblea, ‘La vocazione e la missione della famiglia nella Chiesa e nel mondo contemporaneo’ sarà affrontato in ogni suo aspetto durante tutta la durata dell’incontro ma già dalle prime relazioni sono emerse alcune polarità che andranno risolte.
Su questo aspetto papa Francesco è stato chiaro fin da subito sostenendo che il concilio appena avviato “non è un parlamento dove per raggiungere il consenso si fa un accordo comune, un negoziato, un patteggiamento o dei compromessi: unico metodo è quello di aprirsi allo Spirito santo con coraggio apostolico e umiltà evangelica”.
Una delle polarità sopracitate è sorta tra il cardinale Péter Erdő – arcivescovo di Esztergom-Budapest – e il segretario speciale del Sinodo, monsignor Bruno Forte. Tra i diversi punti affrontati nella propria relazione, Péter Erdő ha sottolineato che le coppie di divorziati e risposati non possono accedere all’eucarestia, non per il “naufragio del primo matrimonio” ma a causa della “convivenza nel secondo rapporto”, un punto di vista conservativo che – almeno in questa fase iniziale – non trova l’accordo di Forte, che sebbene in quest’ambito non contempli cambiamenti di tipo “dottrinale”, ritiene possibili importanti “cambiamenti pastorali. Il Sinodo – ha specificato il monsignore – non è che si riunisce per non dire nulla”.
“Questo Sinodo – ha proseguito Forte – è pastorale, come lo fu il Vaticano II. Cerchiamo nuove vie di approccio per rendere la Chiesa più vicina agli uomini del suo tempo. La Chiesa non può restare insensibile davanti alle sfide. Questa è la vera posta in gioco del Sinodo”. Le parole del monsignore ben s’intrecciano con quelle del pontefice, che ha tenuto a ribadire come il Sinodo sia “un camminare insieme con spirito di collegialità e sinodalità, adottando coraggiosamente parresia, zelo pastorale e dottrinale, saggezza, franchezza, e mettendo sempre davanti ai nostri occhi il bene chiesa, delle famiglie e la salute delle anime”.