Ballottaggi: Roma e Torino a 5 stelle. Bis De Magistris, Sala a Milano
I ballottaggi appena conclusi ci restituiscono l’immagine di un’Italia sfiduciata di fronte alla politica, frastagliata dal punto di vista del ‘colore’ ma comunque orientata a chiedere un cambiamento profondo della classe politica, richiesta manifestata sia attraverso l’elevato grado di astensione (alle 23 ha votato solo il 50,54% degli aventi diritto) sia dalla conquista di Roma – e a sorpresa (ma non troppo) di Torino – da parte del Movimento 5 Stelle. Il Pd vince con Sala a Milano – seppur di poco – contro lo sfidante del centrodestra Parisi. A Napoli si conferma De Magistris mentre a Bologna sarà ancora Merola a guidare la città.
Roma a 5 stelle, Raggi: pronta a governare
L’esito della votazione nella città eterna ha rispecchiato a pieno l’andamento del primo turno, con la pentastellata Virginia Raggi saldamente in testa dalle prime proiezioni fino al risultato finale, un 67,17% che non ha lasciato scampo allo sfidante Roberto Giachetti (Pd), che si è fermato al 32,83%. Nel suo primo intervento da neo eletta, la Raggi ha parlato di «momento storico; per la prima volta Roma ha un sindaco donna. Sarò sindaco di tutti i cittadini, anche di chi non mi ha votato perché è questo che deve fare» chi rappresenta la città. Lavoreremo per «riportare la legalità all’interno delle Istituzioni dopo mafia Capitale» e anni di cattiva gestione. Da oggi – ha proseguito Raggi – si apre una nuova era e voglio mettere un punto sui toni aspri della campagna elettorale in cui ho subìto vili attacchi da parte di altre forze. Si riparte da domani e mi auguro che le altre forze abbiano il buon senso per aprire un dialogo e rimettere al centro» i romani. «E’ tempo di lavorare, io sono pronta a governare». Roberto Giachetti, invece, dopo essersi complimentato con la sfidante, ha parlato di «risultato chiaro; abbiamo fatto qualcosa d’importante ma questa sconfitta mi appartiene. Ho chiesto e ottenuto mani libere durante la campagna elettorale, ringrazio le liste che mi hanno sostenuto e il Partito. Dalle sconfitte si deve ripartire».
Milano conferma il Pd con Beppe Sala
A Milano la vittoria è andata a Giuseppe Sala (Pd), che ha totalizzato il 51,7% dei voti; solo il 3,4% in più rispetto allo sfidante del centrodestra Stefano Parisi, che si è fermato al 48,3% dei consensi. Il sindaco uscente, il piddino Giuliano Pisapia, ha osservato che la vittoria di Giuseppe Sala «conferma che la città ha apprezzato il lavoro dell’amministrazione comunale e ha capito che un proseguimento del lavoro fatto era necessario. Questa vittoria è stato il frutto di una coalizione di centrosinistra ampia e che ha volontà di governare». Nonostante la sconfitta, Parisi ha ricordato il lancio di una «nuova piattaforma orientata a un nuovo governo liberale» e che sarà necessario continuare a lavorare anche dall’opposizione sia sui contenuti sia per rinsaldare il legame tra cittadini e politica: «che 500mila elettori siano rimasti a casa – ha detto Parisi – non è colpa della data ma è responabilità della politica».
Ballottaggi, anche Torino è a 5 stelle
A Torino sorprende – forse nemmeno troppo, dato l’alto grado d’insofferenza rilevato negli elettori – la vittoria di Chiara Appendino del M5S che, con il 54,56% dei consensi, ha sconfitto nettamente il sindaco uscente Piero Fassino (Pd), che non è andato oltre al 45,44%. La candidata del M5S ha ricordato il lungo cammmino intrapreso anni prima, coronato da una vittoria che «chiude un capitolo della storia di Torino, città dalla storia millenaria e della quale abbiamo un’eredità da custodire per lasciare la città in condizioni migliori» alle prossime generazioni. «Dobbiamo ricucire una città profondamente ferita, tutti noi siamo Torino; ogni torinese deve sentire ogni palazzo della città come se fosse la propria casa, dove ogni porta è sempre aperta». Fassino, che si aspettava ben altro risultato dal ballottaggio, forte del risultato del primo turno, ha commentato sottolineando che, nonostante la sconfitta, «tutti abbiano riconosciuto il buon governo» durante il suo mandato. Secondo l’ex sindaco, la vittoria della Appendino è stata frutto della «convergenza delle destre col M5S».
Napoli conferma de Magistris
Napoli conferma Luigi de Magistris con il 66,85% delle preferenze, praticamente il doppio dei voti raccolti da Giovanni Lettieri, lo sfidante del centrodestra che si è fermato al 33,15%. De Magistris ha espresso «soddisfazione per lo straordinario risultato ottenuto. E’ stata una vittoria esclusiva dei nostri militanti; non abbiamo avuto travasi di voti. Abbiamo vinto contro lo schieramento del presidente del Consiglio, il M5S, Lettieri e gran parte del mondo dell’informazione schierata contro il sindaco di Napoli». La riconferma a sindaco di Napoli, ha osservato ancora de Magistris, è «l’unica, vera effettiva novità di queste elezioni».
A Bologna bis di Merola
Anche a Bologna tutto il centrodestra – ma in particolare la Lega Nord – esce sconfitto dal ballottaggio: ad amministrare la città sarà ancora il Pd con Virginio Merola che, con il 54,64% dei voti a favore, ha battuto Lucia Borgonzoni, che ha totalizzato il 45,36%. Merola ha commentato i risultati generali dei ballottaggi, precisando che si tratta di un «voto locale» ma, al contempo, ha riconosciuto che «c’è un segnale di debolezza del centrosinistra». Riferendosi invece al capoluogo emiliano, Merola ha ribadito che «Bologna è antifascista. Non è il momento dei trionfalismi, occorre occuparsi delle periferie» e raccogliere le istanze di chi non è soddisfatto.