Napolitano contro l’antipolitica: « È una patologia eversiva».
ROMA – «Serve una risposta urgente e una larga mobilitazione per mettere in crisi le posizioni distruttive ed eversive». Lo ha dichiarato Giorgio Napolitano all’Accademia dei Lincei, un’occasione per sollevare una forte critica all’antipolitica fomentata dalle inchieste di Mafia Capitale.
Lotta contro il degrado e riconquista della moralità al centro del discorso del Capo dello Stato il quale non ha esitato a condannare non solo il grave decadimento morale diffuso nelle istituzioni e nei partiti, ma anche il fenomeno dell’antipolitica che egli stesso definisce «patologia eversiva». E per allontanare questo spettro, Napolitano ha sottolineato la necessità di eliminare «tutte le rappresentazioni distruttive del mondo della politica», giudicandole «dilagate analisi unilaterali, tendenziose».
Il presidente della Repubblica non si è limitato a condanne generali ma ha fatto riferimento, anche se implicitamente, alla presenza grillina nelle istituzioni: «Mai era accaduto quel che si è verificato nell’ultimo biennio quando hanno fatto la loro comparsa in Parlamento metodi e atti concreti di intimidazione fisica, di minaccia, tentativi continui di stravolgimento e impedimento dell’attività politica e legislativa di ambedue le Camere. Di qui la necessità di un impegno collettivo per rovesciare questa tendenza». Grillo, presente a Roma per incontrare i gruppi parlamentari del M5S, ha replicato immediatamente alle accuse velate di Napolitano: «Stia attento che corre il rischio di essere denunciato per vilipendio al M5S».
Dietro al monito di Napolitano alle forze politiche, si cela la volontà del Capo dello stato di recuperare i valori della Repubblica, spingendo i giovani verso un futuro scevro di qualsiasi faziosità, violenza e illegalità.
Benedetta Cucchiara
11 dicembre 2014