Mister Forbici avvisa: «Ottomila Comuni sono troppi»
«Oltre ad una riduzione della spesa bisogna pensare anche ad una riduzione dei Comuni», questa la dichiarazione di Cottarelli, Commissario straordinario per la Revisione della spesa pubblica, in audizione alla Camera dei Deputati per la Commissione di vigilanza sull’anagrafe tributaria. La strada da seguire è quella già intrapresa dei fabbisogni standard per ridurre i costi dei Comuni, «penso che già nel 2015 sarà possibile usare il sistema dei fabbisogni standard per la ripartizione di almeno una parte del fondo di solidarietà dei Comuni e credo che la legge di stabilità dirà qualcosa in questo senso». Per Cottarelli la riduzione della burocrazia è uno dei principali temi del governo e i Comuni per poter risparmiare devono investire perché occorre dare priorità a degli investimenti che consentano il risparmio da parte delle pubbliche amministrazioni, «abbiamo lavorato con il Mise (Ministero dello Sviluppo Economico) sull’efficientamento dell’illuminazione delle strade: il rendimento è tale che nel giro di un paio d’anni si ripagherà l’investimento». Gli ottomila Comuni italiani sono comunque troppi, «si dovrebbe pensare ad una loro riduzione» e« a meccanismi premiali a favore di coloro che si mettono insieme» perché «questo renderebbe più facile il coordinamento tra gli enti locali».
Il tema della riduzione delle amministrazioni locali è stato affrontato nelle prime fasi della valutazione sulla spending review, «ma poi non si è più tornati sull’argomento». Nominato nel novembre 2013 dal precedente Governo Letta, coniato dalla stampa Mister Forbici per il suo ruolo come tecnico che decide dove e come effettuare i tagli, Carlo Cottarelli è dato in partenza da mesi, dopo il benservito arrivato da Renzi il 31 agosto scorso con la seguente dichiarazione: «La spending review la faccio anche senza Cottarelli» perché per il Premier «le scelte sui tagli sono politiche, non tecniche». Lascerà il suo incarico per ritornare a Washington come direttore esecutivo per l’Italia presso il Fondo Monetario Internazionale, ma «non vado via oggi, resto fino al 31 ottobre» afferma prima di lasciare «soddisfatto» Palazzo San Macuto, sede periferica della Camera dei deputati. Dopotutto lo stesso Cottarelli aveva dichiarato che «non c’è nessuno indispensabile» essendo il lavoro sulla spending review «né uno sprint né una maratona, ma una corsa a staffetta», non sapendo nemmeno se sarà nominato un altro commissario, «ma senz’altro il lavoro andrà avanti». L’Italia «non è un Paese riformabile in teoria, ma un Paese che si sta concretamente riformando. Le riforme stanno andando avanti».
Paola Mattavelli
15 ottobre 2014