Fini ritorna e accusa «la destra che non c’è»
Definendo la destra «inesistente, statica e divisa», Gianfranco Fini ha scelto di rilanciarsi in una nuova avventura politica e ieri,durante una Convention romana, ha annunciato di voler mettere in piedi una nuova squadra per il centrodestra, un movimento che si chiamerà «Partecipa, l‘Italia che vorresti».
Accantonato l’insuccesso di Futuro e libertà, l’ex leader di Alleanza Nazionale ha scelto di posare le fondamenta del suo progetto sulle critiche, rivolte a tutte le attuali fazioni politiche. Fini infatti non ha esitato a definire la destra statica e immobile, proseguendo il suo discorso con riferimenti all’operato di Renzi, «che senza un avversario può governare per 20 anni:con lui si è chiuso il commissariamento della politica». Commenti al vetriolo non sono mancati neanche per il leader del M5S: «Grillo rappresenta la protesta ma nessun italiano pensa che possa governare».
Oltre alle considerazioni poco lusinghiere nei confronti dei suoi avversari, Fini si è concentrato anche su se stesso e sui suoi incidenti di percorso. «Sono consapevole di aver commesso errori, il che non significa essere pentiti, perché il tempo è galantuomo- ha ammesso l’ex presidente della Camera – Abbiamo ottenuto un risultato catastrofico, negativo oltre ogni previsione, da tenere a mente con umiltà per fare tesoro degli errori commessi».
Difesa dell‘euro, sistema unicamerale, apertura alle unioni civili, sono alcuni dei punti cardine del nuovo movimento guidato da Fini che, a sua detta, non punta a «rottamare» ma a «rinnovare». E la prima tappa di questo riavvicinamento ai Palazzi sarà quella di organizzare le assemblee regionali per ramificare la formazione sul territorio, tastando così i possibili sviluppi di un ritorno tanto prevedibile quanto velleitario.
Benedetta Cucchiara
30 giugno 2014