Fi allo sfascio, Bonaiuti passa al Ncd. Toti: “Vicenda surreale”
“Lascio Forza Italia. È una decisione sofferta”. Così Paolo Bonaiuti ha annunciato ieri la sua uscita da Forza Italia per unirsi al Ncd di Angelino Alfano, una ritirata che pesa come un macigno sull’ormai ristretto circolo berlusconiano.
Le ragioni che hanno spinto uno degli amici di vecchia data dell’ex premier ad abbandonare Fi, hanno origini lontane e l’idea di lasciarsi alle spalle il passato politico con Berlusconi ha trovato ieri la sua realizzazione dopo una serie di ripensamenti e posticipazioni. “È una decisione sofferta – ha ammesso in una nota Bonaiuti – anche a lungo rinviata, ma pienamente motivata, già da tempo, da divergenze politiche e da incomprensioni personali che si sono approfondite nell’ultimo anno”.
Prima di andaresene, l’ex portavoce di Fi ha rivolto un augurio a Silvio Berlusconi, “con la sincerità e con l’affetto dei 18 anni in cui ho lavorato ogni giorno al suo fianco”, giustificando allo stesso tempo la sua permanenza nell’ala del centrodestra, una permanenza necessaria “per dare una mano a una ricomposizione a breve di tutte le forze di quest’area in direzione riformista e moderata”.
Se il neo presidente del Ncd Angelino Alfano ha accolto l’ex forzista a braccia aperte, forse preparando per il nuovo arrivato la poltrona di Responsabile della comunicazione, i berlusconiani hanno incassato il duro colpo, senza rinunciare a qualche commento al vetriolo. “In questi mesi abbiamo visto molte sfumature di ingratitudine verso Silvio Berlusconi” – ha affermato il consigliere politico di Berlusconi Giovanni Toti – “stiamo completando la tavolozza dei colori. Con Paolo Bonaiuti ho avuto un ottimo rapporto e pensavo di averlo ancora, sono andato a fare tutt’altro, francamente tutta questa storia ha del surreale e del grottesco”. E, parlando del Ncd, Toti ha storto il naso di fronte alle sue velleità di rinnovamento: “Quando sento parlare del Nuovo Centrodestra come il nuovo che avanza e butto un occhio alla prima fila e vedo Formigoni, Schifani e Cicchitto che stavano in Parlamento quando facevo la prima elementare, mi viene lo sgomento e penso siamo su ‘Scherzi a parte'”.
Apparentemente incredula la reazione del capogruppo di Fi al Senato Paolo Romani, che intervistato da Skytg24, ha dichiarato “di non aver mai sentito Bonaiuti esprimere dissenso in Forza Italia o una valutazione politica”.
Berlusconi, di fronte all’imminente rottura,aveva cercato di riconquistare il suo collega, offrendogli una candidatura alle europee ma Bonaiuti ha preferito rifiutare e lasciare un partito all’interno del quale forse si sentiva più cimelio che membro.
Benedetta Cucchiara
14 aprile 2014