Meryl Streep: “Fuocoammare ha un’ottima chance per gli Oscar” – Giorno 8 – Roma 2016
Questa giornata, tanto attesa da giornalisti e fan, è arrivata. Meryl Streep viene osannata alla Festa del Cinema di Roma. Presenta il film Florence in cui è protagonista insieme a Hugh Grant. Inoltre sarà con i fan questo pomeriggio per gli Incontri Ravvicinati che la vede protagonista. Più di quattro ore di fila per incontrare la propria beniamina.
Meryl Streep in Florence, conferenza stampa
Diretto da Stephen Frears, tratto da una storia vera, il film si ambienta nel 1944. L’ereditiera Florence Foster Jenkins (Meryl Streep) è tra le protagoniste dei salotti dell’alta società di New York. Mecenate generosa, appassionata di musica classica, Florence, con l’aiuto del marito e manager, l’inglese St. Clair Bayfield (Hugh Grant), intrattiene l’élite cittadina con incredibili performance canore, di cui lei è ovviamente la star. Quando canta, quella che sente nella sua testa come una voce meravigliosa, è per chiunque l’ascolti orribilmente ridicola. Protetta dal marito, Florence deciderà di esibirsi in pubblico in un concerto alla Carnegie Hall, senza invitati controllati. St. Clair capirà di trovarsi di fronte alla più grande sfida della sua vita.
“I personaggi di Florence e Bayfield sono ridicoli, commoventi e grotteschi, ma insieme funzionano. – ha detto il regista – Bayfield era un attore fallito, così lui trovò un modo per vivere agiatamente e lei un uomo che la amava e si prendeva cura di lei. Cos’altro si potrebbe desiderare?”
“Il film parla di passioni – afferma l’attrice Meryl Streep -, anche il sostenersi a vicenda. Cantare con passione senza talento è un errore grave, ma cantare senza cuore è ancora più grave”
Inoltre ammette di non aver mai interpretato un ruolo come quello di Florence. Si è preparata molto per cantare bene. Poi verso la fine della preparazione, insieme al suo maestro, si è divertita a stravolgere tutti gli insegnamenti.
Ha qualcosa da dire rispetto alle stroncature artistiche.
“Non leggo le recensioni perché non sai mai se tendono un’imboscata dolorosa, specialmente adesso. Devo ammettere però che sono stata protetta contro le critiche negative da persone che mi vogliono bene. Mio marito dice sempre <Tutte cose belle su di te>. E lo capisco. Questo è davvero un atto d’amore.”
Meryl Streep ha ammirato lo spirito da bambina del personaggio. Florence ha la capacità, infatti, di voler stare sul palcoscenico e la voglia che gli altri la ascoltino. Come i bambini quando si piazzano davanti ai genitori per recitare o cantare qualcosa. Anche se gli adulti vogliono ridere, devono stare seri e crederci. Perdiamo tutti questa ingenuità ma Florence no, ed è forse la parte che il marito amava più in lei.
Stare vicini a una diva come Meryl Streep, che rappresenta davvero il cinema, non è facile nemmeno per chi lavora al suo fianco.
“Quando inizio a girare un film – dice Meryl Streep sorridendo – avverto l’obbligo di smantellare un certo edificio con gli altri attori. Altrimenti diventa tutto una sorta di artificio. …”
” … A volte me ne libero in maniera tale che si possa lavorare bene insieme, perché recitare è avere un feeling reciproco con gli altri attori. Se c’è un grosso muro sarà difficile condividere le emozioni. Anche Hugh Grant mi ha detto che inizialmente aveva paura di me. Secondo me erano tutte “cavolate”. Forse lo ha detto perché pensava che mi sarebbe piaciuto sentire queste cose. Comunque quando avverto questo muro inizio a dimenticare le battute, mi sposto in maniera sbagliata, e così tutti si rilassano e pensano che non sia così tanto brava. – ride – Sicuramente in età matura un attore migliora sempre di più….”
“… Eppure per me il cinema significa la stessa cosa di quando ho cominciato. Tutte le donne che interpreto e ho interpretato hanno la stessa importanza della prima. Non riesco a percepire il calo dell’entusiasmo. Amo la recitazione, i personaggi, mi piace raccontare la storia delle donne che rappresento, voglio far sapere più possibile ciò che io so di loro. Questo, per ogni personaggio …”
“… Alcuni dei miei registi dicono che io faccia già la regia dei miei film, ma in realtà non ho mai sentito l’esigenza o la necessità di essere una regista. Ammiro chi fa entrambe le cose. Io però amo la soggettività, il fatto di immergermi, il non avere un punto di vista globale, ma del personaggio. Per me non è un lavoro, ma un piacere colpevole. Immagino di avere una vita diversa, che provenga da un posto diverso. Anche quando ero piccola, per esempio, imitavo mia nonna, la sua camminata, il suo modo di comportarsi. Credo che quello fu l’inizio. E’ una profonda indagine, perché quando si immagina il dolore o la gioia del personaggio, si scopre il proprio dolore e la propria gioia nascosta. In effetti c’è sicuramente un atteggiamento egoistico …”
” … Ho aperto la strada alle attrici moderne. Fino a qualche anno fa 40 anni era l’ultima età possibile prima dei 60/70. Dopo i 40 infatti le donne erano un orrore. Invece ora ci sono molte più opportunità al femminile. Un’attrice che veramente ammiro è Alba Rohrwacher, penso sia incredibilmente speciale.”
E per quanto riguarda l’Italia, si sbottona su Fuocoammare, il nostro film candidato agli Oscar. Questa candidatura è stata molto criticata dai professionisti del settore e non. Lei invece non ha altro che elogi.
“Sono molto orgogliosa del fatto che la giuria di Berlino abbia scelto Fuocoammare per l’orso d’oro. Io credo che quest’opera sia davvero unica e che ci voglia qualcosa del genere per gli Stati Uniti. Questa massa di persone che sbarca in Europa ci tocca solo quando vediamo un bambino tirato fuori dal mare, oppure un ragazzino che viene portato via con l’ambulanza. Noi comprendiamo questi scempi solo in queste situazioni. Invece Gianfranco Rosi ha raccontato la storia di un medico che si prodiga nella piccola isola di Lampedusa. E lo ha intrecciato con l’orrore facendoci entrare e uscire da questo sentimento, scoprendo le carte. Sappiamo cosa sia il male ma non sappiamo identificarlo. In questo film si racconta con un pathos umano. Io credo abbia un’ottima chance per l’Oscar …”
” … Ammetto che amo l’Italia. Girando per il mondo mi sono resa conto che veramente tutti vogliono essere italiani e io sono una di loro.”
… e ancora …
Oggi alla Festa del cinema di Roma, Genius di Michael Grandage. Protagonisti Colin Firth e Jude Law, insieme a Nicole Kidman, Laura Linney, Guy Pearce e Dominic West.
Tratto dal libro “Max Perkins, l’editor dei geni” di A. Scott Berg. Max Perkins, editore per la Scribner’s Sons e scopritore di scrittori come Hemingway e Scott Fitzgerald, riceve da uno sconosciuto scrittore di nome Thomas Wolfe un manoscritto di mille pagine, dallo stile rapsodico e irregolare. Perkins è convinto di aver scoperto un genio della letteratura. Insieme, i due iniziano a lavorare a una versione del manoscritto destinata alla pubblicazione. Tra il mite padre di famiglia Perkins e l’eccentrico autore Wolfe nasce così un rapporto di amicizia visto con diffidenza dalle rispettive mogli.
Sword Master 3D: arti marziali, azione, intrighi e vendette sono alla base del nuovo film di Derek Yee, con la sceneggiatura di Tsui Hark.
“Tsui Hark e io volevamo collaborare su Sword Master 3D fin dal 1998. – ha detto il regista – Siamo entrambi due persone serie e abbiamo discusso diverse volte durante la stesura della storia. Lui mi ha dato molte fantastiche idee e mi ha aiutato a conoscere le più avanzate tecnologie cinematografiche. Potete ben dire che questa versione 3D di Sword Master è il prodotto del nostro amore”.
Fritz Lang di Gordian Maugg.
Spulcia la vita del regista considerato un genio, egocentrico maniaco del sesso e sadico. Il film consente di gettare uno sguardo nel mondo segreto dei pensieri del cineasta, nell’ambiente in cui lavorava: ma più di ogni altra cosa mostra che tipo di persona era davvero Fritz Lang.
Al final del túnel di Rodrigo Grande.
Il protagonista è Joaquín, un uomo sulla sedia a rotelle, la cui vita sembra esser migliorata dopo l’affitto di una delle sue stanze a Berta e sua figlia Betty. Una notte, mentre sta lavorando nello scantinato, si accorge che una banda di ladri sta scavando un tunnel sotto casa sua con l’obiettivo di svaligiare la banca accanto. Come se non bastasse, scopre che la donna a cui ha affittato la stanza fa parte della banda di ladri. Joaquín comincia così a escogitare un piano per contrastare quello dei malviventi ma si accorge di essere seriamente in pericolo, e anche innamorato.