Tassisti in protesta. Per battere la concorrenza migliorare il servizio
L’emendamento è stato presentato dalla vice presidente del Senato Linda Lanzillotta (Pd), che lamenta una “reazione violenta e personalizzata del tutto impropriamente, perché l’emendamento è stato voluto dall’intera maggioranza.”
Il testo in questione è stato fortemente criticato dai tassisti perché rinvia la stretta del governo sulla concorrenza, ovvero l’entrata in vigore delle norme che limitano i noleggi con conducente e i servizi offerti dalla multinazionale Uber.
La “stretta” in questione è contenuta nel decreto legge 207/2008 e stabilisce che:
- gli ncc possono operare solo con clienti che si presentano nella loro rimessa e che chiedono di essere trasportati;
- i veicoli ncc posso stazionare solo all’interno delle rimesse o presso i pontili di attracco;
- la sede del noleggiatore e la rimessa possono essere situate solo nel territorio del Comune che ha rilasciato l’autorizzazione a svolgere l’attività di Ncc.
Con l’emendamento Lanzillotta l’entrata in vigore di questi pesantissimi limiti è rinviata al 31 dicembre prossimo, con grande malcontento dei tassisti che avrebbero voluto essere gli unici abilitati a prendere passeggeri in strada “al volo”.
Ad oggi in Italia manca una legge chiara che definisca questo settore.
Il ministro dei trasporti, Graziano Delrio, per stemprare la tensione ha convocato i sindacati dei tassisti martedì 21 febbraio, dicendo: “apriamo un tavolo per dare un quadro complessivo in cui discutere insieme…che permetta di migliorare la situazione.”
I tassisti temono che una riforma complessiva del sistema possa favorire una nuova ondata di liberalizzazioni a vantaggio di servizi di noleggio a pagamento anche tramite app come Uber.
Una licenza costa a un tassista circa 150.000 euro, molti lamentano di aver contratto grossi debiti per ottenerla e ora temono che con l’apertura del mercato ad altri operatori verrebbero messi in ginocchio
Che qualcosa non funzioni nel sistema è però più che evidente ed è sbagliato da parte dei tassisti trincerarsi dietro diritti e privilegi acquisiti.
I cittadini sono sempre più attratti dal car sharing che sta avendo grande successo nei grandi centri e che batte ogni concorrenza nel rapporto qualità-prezzo.
Sì perché le persone, soprattutto i giovani, hanno voglia di scegliere, e internet così come altri strumenti tecnologici danno loro la possibilità di farlo.
Sempre più spesso acquistiamo capi di abbigliamento su internet, il che penalizza certamente i commercianti che non sono in grado di stare al passo con i tempi e che non sanno trarre giovamento dalla possibilità di ampliare il raggio di vendita sfruttando le potenzialità della rete.
I tassisti dovrebbero puntare proprio su questo, reinventare il proprio servizio per meglio soddisfare le esigenze dei clienti.
Oggi molto frequentemente capita ancora di trovare tassisti sprovvisti di pos o che faticano ad utilizzarlo.
Non può essere questa la strada per battere la concorrenza.
L’Italia è il Paese europeo con le tariffe più alte e dove c’è il più basso rapporto tra numero di utenti e di taxi. Il trend potrebbe essere invertito puntando per esempio su tariffe agevolate per gli anziani soli, o per i ragazzi all’uscita dalla discoteca, o ancora diffondendo la pratica del taxi collettivo, già molto in uso a Palermo.
Migliorare il servizio per soddisfare un maggior numero di utenti questa è la chiave per battere la concorrenza.