Francia: alluvione in Costa Azzurra
La regione delle Alpi Marittime è stata colpita da piogge torrenziali nella notte fra sabato e domenica. L’alluvione ha ucciso 19 persone e provocato danni ingenti per miliardi di euro.
Nel day-after la Francia si sveglia in uno scenario apocalittico. “La Francia è in lutto” dichiara il Primo ministro François Hollande e il bilancio ancora provvisorio comunicato dalle prefetture è drammatico: 19 morti fra cui un’italiana, un britannico e un portoghese. Le città della regione costiera più colpite sono state Nizza, Cannes, Vallauris Golfe-Juan, Antibes e Mandelieu-la-Napoule. Da oltre 48 ore gli uomini impegnati nelle delicate operazioni di soccorso stanno lavorando senza sosta per rintracciare e mettere in sicurezza la popolazione locale; si contano oltre 400 interventi dei pompieri fra cui uno in elicottero che ha tratto in salvo 23 persone nella notte. Oggi sono state recuperate anche quattro persone precedentemente dichiarate disperse ma sono ancora molti i cittadini a mancare all’appello. Gli sfollati sono oltre 5mila e il numero aumenta col passare delle ore, numerosi anche i disagi legati alle forniture energetiche che al momento coinvolgono 35mila edifici. La maggior parte delle vittime è rimasta intrappolata nelle proprie abitazioni o in automobile come accaduto a Mandelieu-la-Napoule – la città col maggior numero di vittime – dove sette persone sono state inghiottite dalla furia dell’acqua all’interno di un parcheggio sotterraneo. Ad Antibes una persona è morta mentre si trovava in campeggio, a Vallauris una famiglia di tre persone ha trovato la morte bloccata in un tunnel mentre a Biot è tragedia all’interno di una casa di riposo dove tre anziani sono annegati. Gravi disagi anche a Cannes dove sono quattro le vittime uccise dall’alluvione, una in un parcheggio.
Secondo i calcoli la sola città di Nizza ha subito il 10% di precipitazioni che si verificano in un anno: l’equivalente dell’intera quantità di acqua del mese di ottobre scaraventata in meno di due giorni. Tra le 19 e le 22 di sabato sono caduti 180 millimetri di pioggia a Cannes, 159 mm a Mandelieu-la-Napoule, e 100 mm a Valbonne per un totale di oltre 200 litri di acqua ogni tre ore. Il precedente climatico più vicino alla catastrofe di sabato e domenica si è verificato nel giugno del 2010, quando forti piogge colpirono il dipartimento, ma questa alluvione è la più grande calamità ambientale francese dal temporale del 1990.
Ulteriore nota dolente nell’alluvione francese è l’orda barbarica degli sciacalli. Sono infatti 9 gli arresti per saccheggi dopo le inondazioni avvenuti in negozi e abitazioni. Il ministro degli Interni Bernard Cazeneuve ha detto su Europe 1 come “due delle nove persone arrestate durante i saccheggi saranno portate davanti ai giudici e sette sono ancora in custodia. Ci sono individui senza scrupoli – conclude il ministro – ma la polizia è intervenuta rapidamente per porre fine agli atti ignobili di questi individui.”
Dopo esser stato sui luoghi del disastro, Hollande ha dichiarato come il Governo intenda risarcire “entro tre mesi” tutti i cittadini colpiti dall’alluvione. Oggi, l’Associazione Francese delle Assicurazioni (AFA) ha annunciato il via per “procedure d’emergenza” volte a compensare “entro due mesi” gran parte dei danni causati dal maltempo”. Intanto mercoledì il Governò dichiarerà lo stato di emergenza ma infuria la polemica sulla tempistica delle Istituzioni francesi nel comunicare l’alluvione. Le autorità competenti avevano allarmato la popolazione con un codice arancione, secondo molti insufficiente a prendere atto della gravità di quanto sarebbe accaduto. Un fenomeno improvviso, secondo le autorità, ma legato ai cambiamenti climatici globali e alle conseguenze dell’aumento sproporzionato e poco pianificato dell’urbanizzazione nella zona. Per Pascal Brovelli, direttore della direzione di operazioni dell’istituto Météo-France, “le intense piogge sul suolo di hanno provocato lo sbalzo sulle strutture e questo tragico bilancio di morti”. I cambiamenti ambientali sono fonte di forte preoccupazione dopo l’alluvione e secondo Philippe Drobinki, direttore di ricerca al CNRS e coordinatore di HyMeX, “porteranno a un aumento dell’intensità e della frequenza di episodi simili”. “Bisogna prendere decisioni nella lotta contro il riscaldamento globale – dichiara Hollande alla conferenza sul clima Cop21 – il ritmo e l’intensità dell’alluvione sono stati rafforzati da questi fattori”.