Parma in un vortice senza fine
La situazione a Parma continua a scottare, e sembra diventare sempre più incandescente. Dopo il rinvio della partita casalinga contro l’Udinese è arrivato anche quello per il match in trasferta contro il Genoa. In seguito a voci altalenanti, che volevano prima far giocare e poi rinviare l’incontro, è arrivato il comunicato ufficiale della Figc che ha decretato il rinvio del match, ovviamente a data da destinarsi. Tavecchio ha accolto le richieste dei giocatori del Parma, che tramite capitan Lucarelli come portavoce aveva manifestato il volere di non giocare in queste condizioni, in accordo con l’Assocalciatori. La cosa grave è che il Parma, sostanzialmente, vive ancora in un oblio non definibile, con una situazione societaria al limite del grottesco. “I soldi ci sono, arrivano” – dice il neo presidente Manenti – ma le liquidità necessarie per evitare le procedure di fallimento tardano, e non poco, ad arrivare. La mancanza di denaro, tra le altre cose, sta impedendo alla squadra e a tutti coloro che lavorano nel Parma di poter lavorare in modo sereno. La preoccupazione tardiva da parte di Lega e Figc ha fatto indispettire molto i calciatori ducali, che accusano i due organi di essersi accorti oltre il tempo limite della situazione dei gialloblu, in seguito alla possibile pressione di alcuni club riguardo la probabile ‘falsificazione’ del campionato. Le norme organizzative interne federali, però, parlano chiare: “Qualora una società si ritiri dal campionato o ne venga esclusa per qualsiasi motivo durante il girone di ritorno, tutte le gare ancora da disputare saranno considerate perdute con il punteggio di 0-3”.
Ora resta da capire quale sarà il futuro del Parma Calcio, uscito dallo spettro fallimento già pochi anni fa, quando venne acquistato , ironia della sorte, proprio da quel Ghirardi che lo ha portato di nuovo sull’orlo di un baratro profondissimo. Grazie alla scellerata strategia di acquisto di oltre 200 giocatori sparsi in tutte le serie del nostro campionato, la società ducale non è riuscita a rientrare delle pazze spese fatte e degli ingaggi a proprio carico, accumulando, secondo le ultime stime, un debito totale di 70 milioni di Euro, di cui 47 sono proprio verso i tesserati.
Per quanto riguarda la messa in mora, tanto paventata dai dipendenti del Parma, ormai sembra essere un provvedimento ‘di facciata’, che verrebbe superato dal più probabile procedimento di fallimento. Intanto, la squadra primavera allenata da Hernan Crespo potrà giocare, in trasferta con la Sampdoria, grazie all’intervento del presidente blucerchiato Ferrero, che ha coperto tutte le spese necessarie. Si attendono con ansia le risposte e soprattutto i soldi di Manenti, personaggio che pare sparire ogni qualvolta si avvicini il momento di sborsare le somme richieste, mentre tra il Tardini e Collecchio la Finanza continua a pignorare beni.
Sembra essere un ritornello fin troppo ridondante ma, a quanto pare, sarà questione di giorni, in cui si deciderà il destino del Parma, una delle società italiane più importanti dell’ultimo ventennio.
Jacopo Trevisani
28 febbraio 2015