BREXIT: Le reazioni della stampa internazionale
Minaccia per il vecchio continente? Disfatta storica di David Cameron? Azzardo del popolo britannico? All’indomani del voto favorevole del “Brexit”, ecco alcune reazioni dal mondo per capire com’è stata accolta la notizia
LONDRA – Il voto l’ha confermato. Non ci sono dubbi. La maggioranza dei giovani britannici non era affatto intenzionata a lasciare l’Europa. Il 75% dei giovani compresi tra i 18 e i 24 anni hanno votato “In”, come conferma l’autorevole The Guardian. Il capo del partito liberal-democratico ha dichiarato: “Non è giusto”. Citato dal The Evening Standard, ha constatato che “i giovani hanno votato per restare con un margine considerevole, ma la loro scelta è stata rifiutata. Ora, sono privi di un avvenire”.
QUI MESSICO:
“I paesi membri dell’Unione europea sono una referenza per il mondo occidentale in materia di diritti umani e di qualità della vita”, ha scritto il quotidiano messicano El Universal nel suo editoriale. Il giornale spiega come la vittoria del “Brexit ” faccia “vacillare uno dei modelli più fallimentari di integrazione, in un mondo contemporaneo multipolare dove la costruzione dei blocchi è un tentativo per consolidare interessi comuni”.
LE PAROLE DI NIGEL FARAGE
“Abbiamo vinto senza sparare un solo colpo”: The Indipendent pubblica in prima pagina queste parole di Nigel Farage, leader dell’Ukip e uno dei più accesi sostenitori del Brexit.
QUI GRECIA:
“Un colpo portato all’Unione europea”, con queste parole il Primo ministro greco Alexis Tsipras si è espresso sul risultato del voto Britannico. Decisioni che fanno male all’Europa e al suo progetto. Decisioni delle quali i dirigenti dovranno prendersi le loro responsabilità.
MOZIONE DI SFIDUCIA CONTRO JEREMY CORBYN
Due deputati del partito laborista hanno presentato una mozione di sfiducia contro i loro dirigenti, Jeremy Corbyn, come dettaglia la BBC. Sono accusati di essere stati poco convincenti nel sostenere il voto “in”. Citata proprio dalla BBC, la deputata Margaret Hodge stima che Corbyn dovrebbe presentare le dimissioni: con il referendum sull’UE “ha messo in gioco la sua credibilità in quanto dirigente”, poiché gli elettori laboristi “non hanno un messaggio chiaro”. La mozione sarà dibattuta lunedì mattina. “Se sarà accettata, sarà seguita da un voto segreto” al quale parteciperanno tutti i deputati laboristi spiega la BBC.
UN PAESE DIVISO IN DUE
Thank you everyone who voted to keep Britain stronger, safer & better off in Europe – and thousands of @StrongerIn campaigners around the UK
— David Cameron (@David_Cameron) 23 giugno 2016
Boris Johnsson, ex sindaco di Londra, ha reso omaggio al Primo ministro David Cameron “uno degli uomini politici più straordinari della nostra epoca”, salutando “il suo coraggio” per aver proposto il referendum. Durante un discorso tenutosi a Londra Johnsson ha accuratamente evitato di accennare la possibilità di una sua successione anche se il suo nome è stato spesso fatto come potenziale nuovo leader del Partito conservatore.
QUI AUSTRIA:
Per la stampa austriaca è un’ulteriore segno della rottura dei popoli e delle élite. Il Die Presse titola: “Una casa in distruzione”. “Il referendum britannico è solo l’inizio, l’UE procede verso la più grande trasformazione conosciuta dalla sua creazione”. Il Der Standard invece afferma “Chi tiene a tutti gli aspetti meravigliosi della cooperazione europea dovrebbe sapere una cosa: tutte le iniziative offensive delle élite senza approvazione democratica dei popoli ha più effetti negativi che positivi”.
QUI GERMANIA
Per Spiegel Online il “big bang” del popolo britannico “ è contrario ai pareri di quasi tutti gli esperti economici”. “Il risultato è stretto ma il messaggio è chiaro”, per il magazine Stern che prevede “un disastro per la cancelliera Merkel”.
QUI SCOZIA
Il Brexit si farà contro la volontà degli scozzesi, che hanno votato con il 62% in favore del Remain. Se diventasse indipendente dal Regno Unito, la Scozia potrebbe chiedere l’adesione all’UE come una nazione a parte, un’idea che stuzzica molti scozzesi. Nicola Sturgeon, Primo ministro del paese ha evocato la possibilità di sottomettere la questione dell’indipendenza al popolo come ha spiegato The Scotsman.
https://youtu.be/WeyYX7Sg_rA
L’Unione europea ha invocato rapidamente l’articolo 50, che permette di intavolare negoziazioni di uscita. Martin Schultz, (presidente del Parlamento europeo), Donald Tusk (Presidente del Consiglio europeo) e Jean Claude Juncker (Presidente della Commissione europea) si sono detti amareggiati della decisione del popolo Britannico rispettando la loro scelta: “Attendiamo ora che il governo del Regno Unito dia rapidamente seguito alla decisione del popolo Britannico, per quanto dolorosa sia. Qualsiasi ritardo proseguirà inutilmente l’incertezza. Abbiamo delle regole per trattare questo genere di situazioni in maniera ordinata. L’articolo 50 del Trattato sull’Unione europea stabilisce la procedura da seguire nei casi in cui uno Stato membro decide di lasciare l’Unione. Ci teniamo pronti ad avviare rapidamente negoziazioni con il Regno Unito sui termini e le condizioni del suo ritiro dall’Unione”.
QUI SUD AFRICA:
Il rand, la moneta sud-africana è letteralmente precipitata questa mattina: è stato registrato un meno 6,5%. I legami economici del paese con la Gran Bretagna sono importanti e di portata storica. “Quasi il 30% delle importazioni e il 21% delle esportazioni del Sud Africa si fanno con l’UE, di cui il 10%solo con il Regno Unito, ossia il 4% totale del commercio totale del Sud Africa”, scrive il quotidiano Business Day.
QUI RUSSIA:
La Russia vede un Regno semplicemente disunito e parla di “giovedì nero” per i sostenitori del Remain. “Mai, dalla rivoluzione inglese, più di 350 anni fa, la nazione britannica è stata così fortemente divisa”, analizza il giornale russo Expert.
QUI DONALD TRUMP:
Il candidato repubblicano alla Casa Bianca Donald Trump, ha commentato il Brexit come una cosa “fantastica”. Il tycoon newyorchese è appena sbarcato in Scozia dove deve assistere all’apertura di un percorso da golf che ha fatto costruire, come riporta la BBC. Ovviamente non ha perso tempo per dichiarare che il voto Britannico “è una buona cosa”.
QUI SPAGNA:
Il direttore del giornale El Espanol nel suo editoriale esprime la sua inquietudine per il voto a due giorni dal ritorno alle urne nel suo paese. “L’Unione europea deve riprendere slancio. Altrimenti sarà un mosaico di nazionalismo xenofobo che ci ricondurrà alle ore buie dell’Europa e tra le due guerre”, ha scritto.
QUI IRLANDA DEL NORD:
Nell’Irlanda del Nord, il partito nazionalista Sinn Féin “ha chiesto un referendum sulla riunificazione dell’Irlanda”, come annuncia il Belfast Telegraph. L’altro quotidiano, The Irish News, spiega che un simile referendum “può essere richiesto dal segretario di Stato dell’Irlanda del Nord nelle circostanze in cui l’opinione pubblica sarà chiaramente favorevole all’Unità irlandese”.
QUI BRASILE:
Il quotidiano carioca Folha de Sao Polo consacra la propria prima pagina al Brexit ricordando “che i mercati finanziari precipitano”. “Il Regno Unito dovrà tentare di rincollare i pezzi di un paese diviso e dovrò affrontare la collera di un’Europa beffata”, stima il giornale.
QUI USA:
La stampa a stelle e strisce reagisce al voto Britannico: “I Britannici sorprendono il mondo con il loro voto a favore dell’uscita dall’Unione Europea”, titola il New York Times. Il Wall Street Jounal invece scrive: “Il voto del Regno Unito avrà delle ripercussioni nel mondo intero”. Il Washington Post spiega come questo evento possa fungere da esempio per altri paesi “che possono decidere di lasciare l’Europa”.
(Twitter@ManuManuelg85)