Terremoto 8.3 in Cile, rientra allarme tsunami
Nella serata di ieri una scossa di magnitudo 8.3 ha fatto tremare Santiago e un’ampia area del Cile. L’epicentro è stato localizzato a 11 km di profondità nella zona di Illapel, circa 200 km a nord di Santiago, la capitale dove molti edifici hanno tremato con violenza. E lo stesso è successo a molti chilometri di distanza, ben al di là della Cordigliera delle Ande: il terremoto infatti -come riporta un’ansa di stamattina- è stato avvertito chiaramente in diverse regioni del nord e del centro dell’Argentina, tra l’altro anche in città lontane dal Cile, quali Buenos Aires e Rosario. Dal Pacifico, la scossa è sembrata voler raggiungere persino l’Atlantico, attraversando il continente, visto che i riflessi del sisma sono stati sentiti anche in Uruguay e Brasile. Tempestivamente sono stati evacuati un milione di civili ed è stato proclamato lo stato di allerta tsunasmi, cancellato solo poche ore fa.
Il ministro degli Interni, Jorge Burgos, ha confermato che una riunione di emergenza del gabinetto di governo sarà organizzata oggi nella regione di Coquimbo, la zona più colpita dalla scossa. Molta paura ancora per le strade delle zone colpite – A rassicurare gli animi dei cileni è la presidente del governo Michelle Bachelet: “Di fronte a questo duro colpo della natura. Anche se c’è stato uno tsunami il flusso delle ondate sta calando, ma ci possono essere – ha precisato in conferenza stampa – altre repliche. Stiamo quindi valutando minuto per minuto la situazione”.
Intanto la Protezione Civile, che ha già, purtroppo, una forte esperienza fatta contro la scossa del 2010 quando persero la vita 524 cileni, mantiene il proprio “monitoraggio allerta rossa per sisma di maggior intensità e allarme tsunami” in alcune regioni del Paese, mentre in altre aree è rientrato. L’allerta rimane rossa ad Atacama, Coquimbo, Valparaiso, Metropolitana, O’Higgins, Maule, Biobio, mentre è passata a gialla ad Arica e Parinacota, Tarapac, Antofagasta, Araucania, Los Rios, Los Lagos, Aysen, Magallanes e Antartica.
A rendere ancora instabile la situazione è l’allerta maremoto, emanata per tutte le coste cilene che si affacciano sul Pacifico: l’ordine giunto da Santiago è stato quello di evacuare le zone costiere e di bloccare tutti i turisti che, in occasione di una festività popolare, si stavano dirigendo su quelle sulle località di mare.