Grecia, seggi aperti. Tspiras: “E’ giorno di festa per la democrazia”
ATENE – Urne aperte dalle 7 di stamani, ora locale in Grecia, dove i cittadini sono chiamati ad esprimere il proprio parere nel referendum indetto dal Premier greco Tspiras riguardo le proposte dei creditori di Atene in cambio di ulteriori finanziamenti per il salvataggio del Paese.
Il quesito su cui gli elettori sono chiamati a dire Sì (Nai) o No (Ochi) è il seguente: «Deve essere accettato il progetto di accordo presentato da Commissione europea, Bce e Fmi nell’Eurogruppo del 25 giugno 2015, composto da due parti che costituiscono la loro proposta? Il primo documento è intitolato “Riforme per il completamento dell’attuale programma ed oltre” ed il secondo “Analisi preliminare per la sostenibilità del debito”». La soglia di affluenza da raggiungere è del 40% degli aventi diritto: un traguardo facilmente raggiungibile dato che a gennaio per le elezioni politiche il 64% degli elettori greci ha scelto di recarsi alle urne.
Alla vigilia del referendum, a fare il punto della situazione in una lunga intervista è stato il Ministro dell’Economia greco Varoufakis che ha ribadito la sua convinzione che se vincerà il “no” il primo ministro Alexis Tsipras lunedì si recherà a Bruxelles, firmerà un accordo e martedì riapriranno le banche. “Invece se la Grecia non sarà salvata – ha proseguito Varoufakis – andranno in fumo mille miliardi di euro, per questo l’accordo tra Atene ed i creditori internazionali ci sarà: c’è troppo in gioco – ha replicato al giornalista che gli ha chiesto come mai fosse così sicuro della possibilità di arrivare ad un accordo lunedì – tanto per la Grecia, quanto per l’Europa. Se la Grecia crolla andranno persi mille miliardi di euro. Sono troppi soldi e non credo che l’Europa lo permetterà”. “Quello che posso dire – ha ribadito in conclusione il Ministro attaccando l’Europa – è che tutto quello che sta accadendo in Grecia in questi giorni lo avevano preparato fin dall’inizio, che già 5 mesi fa era pronto un piano per farla finita con un governo che non accettava di farsi ricattare dall’establishment europeo”.
Evita le polemiche invece il Premier Tsipras che, dopo essersi recato nel suo seggio dove è stato accolto da una folla di giornalisti, ha dichiarato: “Oggi è un giorno di festa, perché la democrazia è una festa. Si può ignorare la decisione di un governo – ha concluso il primo ministro -, ma non la decisione di un popolo. Oggi la democrazia batte la paura”.
Sulla Grecia si è schierato in modo netto Matteo Renzi: “Con la Merkel ed il sì al referendum, contro il governo di estrema sinistra di Alexis Tsipras ed il no con il quale il premier greco cerca legittimazione personale e rispetto per Atene dall’Europa”. “La Grecia fuori dall’Europa sarebbe un danno per l’economia europea ed italiana”, avverte Silvio Berlusconi, mentre Salvini insiste: “Se fossi greco voterei no, perché piuttosto che morire in ginocchio preferisco ripartire rialzandomi in piedi”.
Dalle 19 di stasera, quando avrà inizio lo spoglio, l’esercito ellenico sarà schierato a fianco alla Polizia in assetto antisommossa al fine di evitare eventuali tumulti e attacchi alle istituzioni e alle banche. Non resta che aspettare i primi risultati, previsti per le 21 di stasera, quando saranno più chiare le sorti dell’Europa.
Mirko Olivieri
5 luglio 2015