Afghanistan: lo Stato islamico rivendica l’attentato suicida di Jalalabad
Almeno 33 persone sono state uccise mentre altre 100 sono rimaste ferite, nell’attentato suicida avvenuto oggi all’esterno di una banca di Jalalabad, nella parte est del paese. Il presidente afgano ha indicato che il gruppo islamico rivendica l’attentato
JALALBAD – “I corpi di 33 persone e più di 100 persone sono stati portati all’ospedale”, ha indicato il medico Najeebullah Kamawal, capo dell’ospedale della provincia di Nangarhar, di cui Jalalabad è la capitale. Viene così pesantemente aggiornato il bilancio di 22 morti e 50 feriti comunicato dalla polizia provinciale.
Si tratta dell’attentato più sanguinario nel paese da novembre quando un kamikaze si fece saltare in aria in mezzo agli spettatori di una partita di palla a volo nella provincia di Paktika, uccidendo 57 persone.
Sabato, l’esplosione è sopraggiunta nel momento in cui alcuni funzionari percepivano lo stipendio in una succursale della Kabul Bank, la principale banca privata del paese, come indicato dalle autorità della provincia di Nangarhar.
Dopo l’attentato, lembi di pelle, gambe e teste in un mare di sangue dimoravano sull’asfalto diventato teatro dell’orrore, come riferito da un giornalista alla stampa locale.
Daesh Claims Responsibility For Deadly Jalalabad Attack http://t.co/R6yTwgZuXG pic.twitter.com/n6Y6ML0WCg
— TOLOnews (@TOLOnews) 18 Aprile 2015
Il presidente afgano Ashraf Ghani ha apertamente condannato questo attacco, fatale anche a numerosi bambini, affermando che simili attentati terroristici in luoghi pubblici sono i più terribili. Nel corso degli ultimi mesi, le autorità afgane hanno ribadito i timori della possibilità di vedere crescere nuove micro organizzazioni jihadiste locali che si alleano con l’ISIS già in possesso di vaste zone di territorio in Siria e in Iraq.
Di Manuel Giannantonio
(Twitter@ManuManuelg85)
18 Aprile 2015