“Charlie Hebdo”: le reazioni del mondo musulmano
In seguito alla discussa e tanto attesa pubblicazione del numero post attentato di Charlie Hedbo, si sono succedute numerose manifestazioni in Pakistan e in Niger dove una decina di persone sono state uccise. Quest’oggi, bandiere francesi sono state bruciate a Jalalabad
Il Niger e il Pakistan hanno vissuto questo weekend, violente manifestazioni dopo una nuova pubblicazione del giornale satirico francese che presenta la prima pagina raffigurante il profeta Maometto. Ieri, nel centro della capitale, ha sfilato un corteo dell’opposizione. La polizia ha disperso circa 300 persone munite di gas lacrimogeno alfine di evitare nuovi tafferugli. Ma qualche ora prima, Niamey ha vissuto una giornata d’inferno, per usare le parole di un abitante. Le manifestazioni sono rapidamente degenerate in violenza. Cinque persone sono state uccise durante la distruzione di alcune chiese e di esercizi commerciali cristiani. Numerosi bar, alberghi, e altre attività sono state distrutte al grido di “Allah Akbar” e “abbasso la Francia”.
Nella seconda città del paese, Zinder, il centro culturale franco-nigeriano è stato incendiato. Secondo una fonte della sicurezza, 255 cristiani hanno trovato rifugio all’interno di una caserma della città in seguito agli scontri violenti. Circa 70 persone si sono rifugiate in una chiesa evangelica protetta da un centinaio di poliziotti.
Numerose folle si sono riunite in diversi paesi islamici per denunciare in coro la pubblicazione di Charlie Hebdo. Circa 5 000 persone hanno di nuovo manifestato la loro disapprovazione ieri in Pakistan, bruciando il tricolore francese. A Karachi, una delegazione del partito Tehreek-e-Insaf si è recata presso la residenza del consolato generale francese, chiedendogli di firmare una risoluzione che vieti la pubblicazione del giornale satirico transalpino “per propagazione di odio religioso attraverso il mondo”. Oggi, circa 600 manifestanti hanno sfilato per le strade di Jalalabad nell’est afgano, bruciando una bandiera francese, come riferito dall’AFP (Agence France Press). Anche in Senegal e in Mauritania, è stata bruciata una bandiera francese. Il capo di Stato mauritano Ould Abdel Aziz ha condannato il terrorismo e le caricature.
A Dakar, un migliaio di persone hanno esibito slogan contro Charlie Hebdo. In mali, diverse persone hanno inneggiato all’affronto nei confronti dell’Islam. Ad Algeri, 3 000 manifestanti hanno sfilato al grido di “Allah Akbar”. Alcuni di loro si sono presi beffa del messaggio di solidarietà “Je suis Charlie” esibendo “Je suis Maometto” e “Je suis Kouachi”.
Turchia: avviata indagine penale per la copertura del giornale #CharlieHebdo http://t.co/2p1tfTUGXO pic.twitter.com/dgpuIpgYfO
— amnesty italia (@amnestyitalia) 19 Gennaio 2015
Mondo arabo in rivolta contro arroganza e superbia stati occidentali nel voler difendere pervicacemente #CharlieHebdo http://t.co/sMh6472tFG
— ConversioneOrg (@ConversioneOrg) 18 Gennaio 2015
A fuoco il mezzo della polizia. Sullo sfondo la grande moschea.. #Niger proteste contro #CharlieHebdo pic.twitter.com/tHQgCha0xO
— Enrica Toninelli (@acirne) 17 Gennaio 2015
Manifestazioni contro #CharlieHebdo a #Gerusalemme via @al_watanQatar pic.twitter.com/GwHnVsCG7F
— Arabpress.eu (@arabpress_eu) 16 Gennaio 2015
Di Manuel Giannantonio
(Twitter@ManuManuelg85)