Iraq: molti italiani sono arruolati nella Jihad
Almeno 50 italiani tra i 18 e i 25 anni combattono in Iraq e in Siria nelle fila della Jihad dello Stato islamico.
Il pericolo si dice spesso, è proprio in mezzo a noi. Sembra proprio essere così visto le sconcertanti rivelazioni dei servizi segreti italiani. Sembrerebbe, infatti, che molti membri della Jihad abbiano origine europea e che alcuni di loro sono di matrice italiana, nati e cresciuti nel bel paese. Questi concittadini implicati nella guerra sacra in questi due paesi del Medio Oriente sono stati reclutati nella legione straniera della Jiahd in rete. Solo il 20% di loro, sono bambini immigrati, secondo il rapporto dei servizi segreti. Internet risulta essere sempre più un’arma a doppio taglio.
Tra i componenti della suddetta legione vi sono centinaia di giovani residenti sul territorio italiano e giocano un ruolo attivo nel collegamento tra l’Europa e le zone del conflitto. I servizi segreti li qualificano come “molto pericolosi”, molti di loro hanno frequentato uno stage di preparazione sostenuti in alcune basi afghane.
Il fenomeno sembra essere in controtendenza con gli altri paesi europei quali la Germania, la Gran Bretagna, il Belgio e la Francia dove i reclutati partono volontari per prendere parte alla guerra santa. Gli italiani invece offrono supporto logistico, organizzativo e smistano quello che è considerato un punto nevralgico.
Dallo scorso giugno, in seguito all’attivazione del movimento islamico, la minaccia alla sicurezza irachena è gradualmente cresciuta. I combattenti dello Stato islamico in Siria hanno lanciato un’offensiva contro le regioni del nord e dell’ovest dell’Iraq. Sono stati raggiunti dai sunniti, i militari dell’esercito di Saddam Hussein e dei gruppi terroristi minori.
L’Intelligence italiana resta vigile poiché è possibile che tra gli sfollati che sbarcano sulle nostre spiagge possa esserci qualcuno di ritorno da un addestramento specifico.
Di Manuel Giannantonio
(Twitter@ManuManuelg85)
28 Agosto 2014