ONU: Ban Ki Moon insiste per la conferenza internazionale sulla Siria
Il segretario generale dell’ONU, Ban Ki Moon, ha dichiarato oggi di augurarsi che la conferenza internazionale sul conflitto siriano abbia luogo quanto prima. “Non dobbiamo perdere la dinamica creata dalle prospettive di questo incontro”, al quale devono partecipare i rappresentanti del regime di Bachar al-Assad e dell’opposizione, ha voluto ricordare lo stesso Ban Ki Moon durante un colloquio con il ministro degli Estri russo, Serguei Lavrov.
“Prima sarà e meglio sarà”, ha sentenziato Ban Ki Moon, ripetendo che l’Iran dovrà essere rappresentata, anche se la cosa potrebbe non essere esattamente gradita dagli Stati Uniti. La conferenza dovrebbe tenersi a giugno a Ginevra, ma numerosi ostacoli devono ancora essere superati, in maniera particolare la partecipazione iraniana.
“In alcuni dei nostri colleghi occidentali, c’è un desiderio di ridurre il cerchio dei partecipanti esterni e di avviare il processo a partire da un piccolo gruppo di paesi in un quadro che, essenzialmente, fisserebbe in anticipo le squadre di negoziatori, l’ordine del giorno e anche il tipo di discussioni”, ha specificato Serguei Lavrov in un’intervista diffusa sul sito internet del suo ministero.
Nella capitale americana assicurano di non voler assolutamente escludere nessuno. “Non diciamo né sì né no”, ha assicurato Jen Psaki, portavoce del dipartimento di Stato.
“Siamo al corrente delle lamentele russe. Non sono una sorpresa, l’hanno già pubblicamente evidenziato e noi faremo il necessario perché tutti possano effettivamente partecipare”. “La partecipazione dell’Iran è certamente inclusa, l’obiettivo è di creare una transazione politica”.
La coalizione nazionale siriana (CNS), in preda a profonde divergenze, deve riunirsi giovedì prossimo a Istanbul per decidere la partecipazione alla conferenza. Fino ad oggi considerava la partenza di Bachar al-Assad un’apertura al dialogo con le autorità siriane, ma gli Stati Uniti sembrano ormai decisi a lasciare agire i negoziatori.
La CNS, guidata dal movimento islamico, è in crisi dopo le dimissioni del suo presidente Moaz al Khatib a marzo. Le rivalità tra il Qatar e l’Arabia Saudita, impediscono una negoziazione con l’opposizione.
Il ministro dell’informazione siriana, Omran Zoabi, ha reclamato martedì dettagli sulla conferenza ed escluso qualsiasi tipo di partecipazione di Damasco a un’iniziativa che” nuoce direttamente o indirettamente alla sovranità”.
di Manuel Giannantonio
(Twitter @ManuManuelg85)
17 maggio 2013