‘Il mercante di Venezia’: un ottimo motivo per ritornare dalle vacanze
La recensione
Il ritorno dalle vacanze sarà sicuramente meno amaro per i romani, se decideranno di affidarsi al Globe Theatre per guarire dal mal di ferie. Dopo il successo della scorsa stagione, sul legno del teatro di Villa Borghese torna infatti Il mercante di Venezia.
La storia, ispirata da una novella trecentesca di ser Giovanni Fiorentino dal titolo Il Pecorone, è quella che William Shakespeare scrisse tra il 1596 ed il 1598: Bassanio (Mauro Santopietro), giovane gentiluomo veneziano, pur di conquistare l’amata Porzia (Sara Putignano), ereditiera di Belmonte, è disposto ad indebitarsi con un usuraio ebreo, Shylock (Carlo Ragone).
A garantire sul debito c’è l’amico Antonio (Fausto Cabra), disposto a tagliarsi una libbra di carne se Bassanio non dovesse riuscire ad estinguere il dovuto.
Una delle opere più controbattute tra quelle di Shakespeare, Il mercante di Venezia ha spesso suscitato dubbi su una possibile interpretazione antisemita del personaggio di Shylock. La figura dell’usuraio ebreo infatti, descritto come feroce strozzino assetato di carne cristiana, potrebbe facilmente essere l’emblema di una eterna guerra di religione che va avanti da millenni.
Viceversa, la tradizione teatrale nata dalle ceneri del Secondo Dopoguerra, basò proprio su Shylock una poetica antirazzista ed antisemita che ribaltava quel sentimento di terrore che era serpeggiato nell’Europa di metà Novecento.
L’intento della regista Loredana Scaramella è quindi proprio quello di ritornare alla matrice comica di un’opera che, negli intenti resta pur sempre una commedia. Una Dark Comedy che, al di là delle interpretazioni, è pur sempre l’intreccio tra una vicenda amorosa (quella tra Porzia e Bassanio) ed una storia di lealtà ed amicizia (quella tra il mercante Antonio e Bassanio). A tal proposito, la stessa Scaramella afferma: «La scommessa del nostro allestimento è quella di recuperare il carattere ridanciano della commedia, puntando sul racconto di una riflessione sulla giustizia, piena di affilata ironia sull’amore e sul denaro».
Scommessa di certo riuscita, resa al meglio da un cast che sa spaziare dal musical (ed in ciò la punta di diamante è sicuramente Mimosa Campironi, interprete di Gessica) fino alla tradizione dei saltimbanchi, con un irresistibile Federico Tolardo nei panni di Lancillotto.
Di certo però, in un periodo come questo, non poteva che essere sottolineata la condanna alla xenofobia, affidata a Carlo Ragone e a quel Non ha occhi un ebreo? che oggi sembra voler dire Non ha occhi un migrante? Non ha occhi un musulmano?
Silvano Toti Globe Theatre presenta
Il mercante di Venezia
fino al 10 settembre
regia di Loredana Scaramella
con Carlo Ragone, Fausto Cabra, Mauro Santopietro, Sara Putignano, Mimosa Campironi, Federico Tolardo
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