2duerighe

La morte ovvero il pranzo della domenica, l’ultima felicità!

É con un misto di ironia, timore e tremore, che Serena Balivo, un po’ ingobbita e dalla capigliatura argentea ci racconta La morte ovvero il pranzo della domenica. Lo spettacolo della Compagnia Diaghilev – Dammacco/Balivo, è in scena dal 28 gennaio al 2 febbraio 2025 al Teatro Elfo di Milano.

Sulla scena della intima sala Bausch vediamo grandi tende leggere sullo sfondo, un piccolo tavolo e una sedia. Vi è seduta una donna ormai attempata, che a dispetto dell’anagrafica sua e dei genitori ultranovantenni, è ancora essenzialmente e fortemente figlia.

Può succedere così che Il Pranzo della domenica, che da anni inesorabilmente inizia alle ore 13 a casa dei genitori, diventi un rito che dà più forza a lei che ai genitori.

Serena Balivo ce lo racconta in tutte le sue fasi. Dalla ricerca del parcheggio appropriato (a cosa lo scopriamo alla fine), al cabaret di paste mignon, al menù, all’elemento principale della conversazione.

Che inevitabilmente si incentra sulla morte, con una attenzione particolare alla contabilità dei necrologi.

Il padre, da sempre grande organizzatore, dà le informazioni sul morto, la madre le integra, la figlia è invitata a dare il suo contributo. E una valanga di ricordi travolge i tre.

Così per qualche minuto, i morti tornano vivi, i vecchi giovani e i figli bambini. Insieme, parlando di morte, tornano ad assaporare la vita, che riscaldata sembra perfino più buona.

Il padre vorrebbe organizzarla come ha sempre organizzato tutto nella vita. La madre vorrebbe solo vivere questo ultimo episodio insieme, come è stata l’intera vita. La figlia trema all’idea di farci affidamento, incapace di pensarli separati.

E il suo tremore, d’improvviso arriva ai nostri cuori. Dapprima come una leggera increspatura, poi come una lama gelida che lo pietrifica.

Perché tra quei tendaggi che cambiano colore grazie alle luci di Vincent Longuemare, intravediamo anche noi la prospettiva che fa paura: un desolante niente.

La morte ovvero il pranzo della domenica ha la delicatezza, la forza del sussurro con cui la penna di Dammaco, anche regista, ci ha già meravigliato nei precedenti spettacoli.

Serena Balivo, già Premio Ubu come migliore attrice under35 e Premio Ivo Chiesa, lo racconta con ironia, delicatezza, poesia, variando i toni della voce. Mentre tra paste, pastiere e pasticcini le sue parole si impastano a cadenze dialettali.

La sinergia Dammacco/Balivo pare sottrarsi alla legge talvolta limitante di drammaturgia e recitazione per dar luogo ad immagini incompiute, sfumate, sospese. Entrambi gli artisti sembrano voler utilizzare consapevolmente, la tecnica del non-finito per offrire allo spettatore immagini capaci di scrutarlo e toccarne l’anima.

Lo spettacolo è fortemente consigliato.

Compagnia Diaghilev – Dammacco/Balivo

La morte ovvero il pranzo della domenica

Compagnia Diaghilev – Dammacco/Balivo

ideazione, drammaturgia e regia Mariano Dammacco

con Serena Balivo

musiche originali Marcello Gori

consulenza spazio e luci Vincent Longuemare

produzione Compagnia Diaghilev

con il sostegno di Spazio Franco (Palermo), Casa della Cultura Italo Calvino (Calderara di Reno)

Exit mobile version