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L’eterno marito, tra marito e amante della di lui moglie

Ciro Masella e Francesco Villano sono i protagonisti di L’eterno marito, libero adattamento di Davide Carnevali, dal romanzo omonimo di Fëdor Dostoevskij. Lo spettacolo, con la regia di Claudio Autelli, è andato in scena al Teatro Franco Parenti di Milano sino al 18 febbraio 2024.

Il romanzo breve dello scrittore russo riprende, in maniera originale lo schema del vaudeville: il triangolo amoroso marito, moglie e amante di lei. Ma aggiunge alla sottile ironia, un che di surreale, di drammatico e la complessità dei sentimenti, dimostrandosi come sempre, un profondo conoscitore dell’animo umano.

Nell’adattamento pieno di energia di Davide Carnevali, la trasposizione teatrale alterna la dimensione dialogica alla narrazione in terza persona. I titoli dei diversi capitoli sono indicazioni temporali (primo, secondo o terzo giorno) o divisioni generiche (seconda parte), che disinnescano qualsiasi aspettativa. La scena resta quasi invariata, ad eccezione di qualche piccolo spostamento.

La regia di Claudio Autelli sceglie una commistione di registri. Dal comico, al drammatico, al canto in sala, che tanto diverte il pubblico. Inserisce anche molte porzioni filmiche, alcune anche in presa diretta, che a nostro avviso appesantiscono inutilmente il lavoro.

La storia è quella di un uomo molto occupato, nevrotico e concentrato su se stesso che da diverso tempo si sente però scollato dalla realtà. Girando per Sanpietroburgo ha l’impressione di essere seguito da un altro, bizzarro, vestito di nero e con un cappello nero in segno di lutto.

Qualche giorno dopo i due uomini si incontrano e il primo, Veltchaninov, scopre che il secondo, Pavel, è il marito della donna di cui anni prima è stato l’amante, venuto da lui appositamente per ricordare insieme la defunta.

L’eterno marito: una stranissima relazione di amicizia, dove ammirazione e odio per l’amante da parte del marito, si mischiano in continuazione.

Così come le reazioni di entrambi, che passano dal riso alla collera, dalle accuse al silenzio, dall’amicizia al senso di colpa. Ad amplificare la confusione, i nomi dei due protagonisti reali si sovrappongono a quelli dei personaggi del romanzo.

L’amante crede che il marito non sappia della passata relazione ma il tutto si complica e si confonde ancor più quando scopre l’esistenza di Lisa, la figlia nata da quella stessa liaison, ora malata, che diventa oggetto di ricatto. Poco tempo dopo morirà.

Pavel allora, sempre in compagnia dell’amico, vorrebbe sposare una giovane quindicenne, da cui però è deriso. Veltchaninov anche infierisce contro l’amico. Ne segue un affronto sanguinario tra i due ed una separazione quasi decisiva.

Grazie a questa Veltchaninov potrà liberarsi del suo passato e ritornare alla vita. Pavel invece tornerà a ripetere stessi errori.

La frammentazione surreale tratteggiata dallo scrittore russo è esasperata e amplificata dalla regia e dalla recitazione. Gli attori sembrano infatti divertiti dall’assurdità dei comportamenti umani, ed il pubblico ride con loro. A tratti però, a noi sembra che, malgrado la bravura, scivolino nella seduzione di un compiacimento soggettivo.

L’eterno marito

da Fëdor Dostoevskij
libero adattamento Davide Carnevali
regia Claudio Autelli
con Ciro Masella e Francesco Villano
in video Sofija Zobina e Lia Fedettoscene Maddalena Oriani
disegno luci Omar Scala
musiche originali e sound design Gianluca Agostini
costumi Margherita Platé
film-making Alberto Sansone
responsabile tecnico Emanuele Cavalcanti
assistente alla regia Valeria Fornoni
organizzazione Daniele Filosi e Dalila Sena
ufficio stampa Cristina Pileggi

produzione Teatro Franco Parenti / LAB121 / TrentoSpettacoli
con il sostegno di
NEXT laboratorio delle idee per la produzione e programmazione dello spettacolo lombardo, edizione 2022/2023 | Regione Lombardia
Fondazione Caritro | Provincia Autonoma di Trento

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