Per la prima volta a Milano, un museo, il Bagatti Valsecchi, ha interamente prodotto uno spettacolo teatrale: Le lacrime amare di Petra von Kant, di Rainer Werner Fassbinder con le attrici Eliana Miglio e Angelica Giusto dirette da Camilla Brison.
Lo spettacolo, inserito all’interno della rassegna “Stasera al Museo. Le voci degli amori” e presentato alla città il 28 settembre 2023, ha visto l’anteprima mercoledì 27 settembre grazie ad una serata organizzata dal Rotary Club Milano Cordusio (fra gli sponsor dell’iniziativa) a beneficio del Museo. L’evento è stato dedicato ai propri Soci e ai relativi ospiti.
Le lacrime amare di Petra von Kant, racconta una relazione ossessiva e tossica.
Petra è esternamente, una stilista di successo. Internamente però porta i segni di una grande distruzione affettiva. Ha infatti vissuto, subendola, una storia di violenza con l’ex marito, che l’ha svuotata e lasciata quasi paralizzata emotivamente.
La incontriamo in scena, muta, immobile, statuaria, mentre la sua fedele assistente, anche amante succube, procede alla sua lenta vestizione. Sono capi di abbigliamento eleganti, sontuosi e ingombranti. Come se la donna avesse perduto la sua identità e necessitasse di quella imponente corazza per proteggersi, pietrificata com’è, nei suoi sentimenti vitali.
L’arrivo di una giovane modella, Karin, l’accende nuovamente. Ma la relazione claustrofobica ed insana che ne nasce finirà col fare ancora più vuoto nel suo animo desolato.
La regista Camilla Brison sceglie di raccontare Le lacrime amare di Petra von Kant come una storia d’amore che nasce, cresce e finisce. Narra infatti come le cose si svolgono tra le due protagoniste. Decide cioè di non accompagnare lo spettatore tra le pieghe e piaghe della relazione tossica che pure si indovina in filigrana.
Il Museo Bagatti Valsecchi diventa così, non solo custode prezioso di oggetti di cultura e sala ospitante di spettacoli e concerti, come già era al tempo dei due proprietari, ma anche produttore di cultura. Lo spettacolo partirà prossimamente in tournèe.
Questa casa-museo infatti nasce da un progetto ambizioso di due fratelli, i baroni Giuseppe e Fausto che dagli anni ottanta del XIX secolo, cominciano a ristrutturare la dimora di famiglia secondo canoni rinascimentali.
Lontano da intenzioni speculative la trasformano, tra collezionismo e mecenatismo, in un palazzo neo-rinascimentale dalla forte valenza comunicativa. Intendono infatti condividere bellezza e cultura con amici e esponenti della ricca borghesia invitati nel loro salone d’onore a spettacoli teatrali e concerti. Il loro motto infatti, ancora visibile sull’arco della Serliana recita “Amicis Pateo Aeternumque Patebo”, “Sono e sarò eternamente aperta per gli amici”.
Ed è a questo importante passato intriso di positivismo di fine ‘800, segnato da una spinta morale e civica preziosa, che il visionario e vulcanico curatore, Antonio D’amico, intende riagganciare il presente del Museo Bagatti Valsecchi.

Da due anni, dal suo insediamento, lo fa con una strategia operativa di cambiamento che parte dall’analisi del territorio per creare un’identità collettiva. Tante infatti le attività che coinvolgono la cittadinanza: incontri, teatro, laboratori, concerti, presentazioni di prodotti originali. E tanti anche gli intrecci virtuosi di collaborazioni.
Per Le lacrime amare di Petra von Kant fondamentali sono state quelle con L’accademia Iuad di Napoli e Milano, i cui giovani studenti hanno ideato e confezionato i costumi teatrali; con le Cantine Rocca di Frassinello, presenti ad entrambe le serate con una selezione di loro pregiati vini; e con Scavia gioielli, che ha impreziosito la pièce teatrale con magnificici gioielli indossati dalle attrici.
Tra gli sponsor della serata ricordiamo il Rotary Club Milano Cordusio e First, network di avvocati e dottori commercialisti nel Tax &Legal, rappresentato dal suo fondatore Giacomo Alemani, anche socio del summenzionato Club.
Poichè il RC Milano Cordusio è stato, con il Museo, l’organizzatore dell’anteprima, abbiamo voluto approfondire le motivazioni di questa iniziativa intervistando l’ingegner Gianni Guidotti, attuale presidente del Club.
Presidente, perché affiancare il Museo Bagatti Valsecchi in questa splendida avventura di produzione teatrale?
Crediamo fortemente nel ruolo della cultura per il positivo sviluppo della comunità e nel presidio dei valori che essa sottende. Abbiamo approfondito la relazione con il Museo Bagatti Valsecchi nel corso del precedente anno rotariano e condiviso il programma di promozione del Museo nonché la sua visione di commistione fra museo, teatro.
Da qui l’origine di questa serata, voluta e progettata per essere una fertile unione di convivialità rotariana, promozione del museo, raccolta fondi a supporto delle sue attività e, certo non ultimo, dello spettacolo teatrale innovativo, dove attori e pubblico sono compresenti nello stesso ambiente,
Recentemente avete contribuito al progetto di riqualificazione dell’Ospedale Pediatrico di Cluj Napoca, Romania. Ma la lista dei soggetti da voi aiutati è lunga: il Centro di Aiuto al Bambino Maltrattato e alla Famiglia in Crisi, Mission Bambini, l’Ospedale di Dharamsala in Tibet, il progetto “Floating Hospital” in Colombia insieme a tanti altri. Cosa lega queste attività con la bella serata teatrale al Museo Bagatti Valsecchi?
La visione del Rotary: “Crediamo in un mondo dove tutti i popoli, insieme, promuovono cambiamenti positivi e duraturi nelle comunità vicine, in quelle lontane, in ognuno di noi.” Siamo coerenti e motivati a far vivere questa visione: per la sua pragmatica implementazione, vorremmo essere conosciuti e riconosciuti.
Come si pone il Rotary nel dialettico rapporto tra tradizione e futuro?
Onorando il proprio passato e abbracciando il futuro. “Change means evolution” – tema del convegno rotariano europeo appena conclusosi a Roma, con più di 500 rotariani e 16 Paesi rappresentati – indica chiaramente come il Rotary International – nel rispetto dei valori che lo contraddistinguono – sia fortemente ingaggiato nel cambiamento culturale. Ciò è necessario per comprendere i bisogni della comunità in un’epoca che non è un’epoca di cambiamenti ma un cambiamento d’epoca.
Cosa significa per voi cultura e come fate promozione di cultura, ci sono linee guida o ciascun Presidente può scegliere una direzione?
Il Rotary è sempre stato sensibile e attivo per la tutela e la valorizzazione dei beni culturali. A questo si aggiunge pensare alla cultura come insieme di valori da affermare, con l’esempio e la coerenza, contrastando attivamente lo strapotere dei disvalori che così pervicacemente ed insistentemente ci vengono proposti.
Il nostro Club, oltre che con il Museo Bagatti Valsecchi ha in essere una relazione di lungo periodo con il Museo Poldi Pezzoli, altro luogo simbolo per l’identità milanese. Inoltre, partecipa con altri Club alla Borsa di studio Rotary “Gabriele Corbelli” a favore di Dottorandi di ricerca delle Università milanesi. Le iniziative nascono per svilupparsi nel medio lungo termine, in ottica pluriennale.
La serata da voi sponsorizzata è stata anche un piacevole momento di convivialità aperto ad amici e familiari. Dopo lo spettacolo infatti gli ospiti hanno potuto attardarsi sulla splendida terrazza del museo, sorseggiando vino delle Cantine Rocca di Frassinello. Che importanza ha per il Rotary, la condivisone con amici e parenti?
Ha molta importanza perché sviluppa il valore dell’Amicizia rotariana che è elemento chiave del nostro sodalizio.
La sua presidenza è cominciata da poco. Quali sono le eredità ricevute che porterete avanti e quali invece i progetti nuovi, in particolare per la nostra città, Milano?
Fra i progetti a lungo periodo cito in primo luogo il nostro supporto all’iniziativa del Rotary International per l’eradicazione della poliomielite nel mondo (End Polio Now). Altri progetti sono continuazione ed evoluzione di quelli fatti in anni precedenti. Come appunto il supporto al Museo Poldi Pezzoli, al Museo Bagatti Valsecchi unitamente alla nostra attività nell’ambito dell’infanzia e adolescenza con partner come Mission Bambini. Inoltre continua e si sviluppa la nostra Azione internazionale (Romania e India). Ed anche l’Attività di Mentorship verso i giovani e il supporto a progetti di economia circolare come il progetto RigeneraMi, la cui finalità è quella di di dare nuova vita a dispositivi elettronici e donarli a chi ne ha più bisogno. Al contempo stiamo definendo nuove partnership per operare per la sostenibilità ambientale.