A seguito del disastroso esito della Conferenza di Monaco, Emmanuel Macron ha convocato con urgenza una riunione tra i principali capi di governo europei per cercare di ridare centralità all’Europa nei negoziati per la pace in Ucraina. L’incontro, che si terrà oggi pomeriggio a partire dalle 16 all’Eliseo, ha l’obiettivo di coordinare una risposta europea alla crescente influenza degli Stati Uniti e della Russia nelle trattative per un cessate il fuoco. La riunione, definita “informale”, vedrà la partecipazione dei leader di Germania, Gran Bretagna, Italia, Polonia, Spagna, Paesi Bassi e Danimarca, oltre ai vertici della Commissione europea e del Consiglio europeo, e al segretario generale della Nato.
L’incontro mira a rafforzare il ruolo dell’Europa nella gestione della sicurezza continentale e nella crisi ucraina, rispondendo così alle recenti mosse degli Stati Uniti, che sembrano correre più velocemente dell’Europa nel raggiungere una tregua. La proposta di tregua degli Stati Uniti, come riportato da Bloomberg, prevede una possibile cessazione delle ostilità già entro Pasqua. Tuttavia, l’Ucraina non parteciperà direttamente ai colloqui a Riad tra le delegazioni statunitense e russa, preferendo sedersi al tavolo solo con Vladimir Putin e con un piano condiviso tra Washington, Kiev e l’Unione Europea.
Le tensioni tra le potenze mondiali sono palpabili, con l’Europa che rischia di rimanere marginalizzata. Dopo che il consigliere per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti, Keith Kellogg, ha escluso l’Europa dal tavolo dei negoziati, cresce la preoccupazione a Bruxelles per il rischio di essere messi alla porta. Emmanuel Macron, consapevole della necessità di un impegno europeo maggiore, ha quindi deciso di organizzare questa riunione, con l’intento di sviluppare una strategia che permetta agli europei di avere un ruolo decisivo nelle trattative per la pace. “Il ruolo degli Stati Uniti è quello di convincere Putin a negoziare”, ha affermato Jean-Noël Barrot, ministro degli Esteri francese, riconoscendo tuttavia che la decisione finale spetta agli ucraini.
Un altro tema centrale della riunione sarà quello delle risorse europee destinate all’Ucraina. Secondo un’analisi dell’Istituto Kiel, l’Europa ha già stanziato 70 miliardi di euro in aiuti finanziari e umanitari, e 62 miliardi di euro in aiuti militari, superando così gli Stati Uniti in termini di sostegno. Questo dato potrebbe rafforzare la posizione dell’Europa nelle discussioni future, sia per quanto riguarda il cessate il fuoco che le eventuali garanzie di sicurezza per l’Ucraina. Tra le opzioni sul tavolo ci sarebbe anche l’adesione automatica dell’Ucraina alla Nato, qualora la Russia violasse un eventuale accordo di cessate il fuoco, un’idea che raccoglie il consenso di alcuni leader europei e senatori statunitensi.
Nonostante le divergenze tra i partner europei sulla questione della forza di stabilizzazione, la riunione parigina potrebbe anche servire a rispondere alla richiesta degli Stati Uniti di impegnare truppe per garantire la pace in caso di cessazione delle ostilità. Le discussioni in corso sono cruciali, considerando che l’Europa deve decidere se restare un mero spettatore o se fare sentire la propria voce nelle trattative. Come sottolineato da Barrot, “gli europei saranno in un modo o nell’altro coinvolti nelle discussioni”, cercando di garantire la sicurezza del continente e il futuro dell’Ucraina.
Nel frattempo, la guerra in Ucraina continua a causare devastazione, con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky che ha denunciato i danni subiti dalla popolazione civile. “Oggi più di centomila persone a Mykolaiv sono rimaste senza riscaldamento a causa di un attacco russo”, ha affermato, condannando l’escalation del conflitto e ribadendo che chi cerca la pace non compie atti di violenza contro i civili. Mentre i leader europei si preparano a discutere, l’ombra della guerra rimane pesante, con il destino dell’Ucraina ancora appeso a un filo.