Emma Dante torna al Piccolo Teatro di Milano dall’11 al 23 aprile 2023, con Pupo di zucchero ispirato ad una fiaba di Giambattista Basile. Suoi sono testo, regia e costumi.
Lo spettacolo incanta perché si fa racconto rituale pregno di una grazia partecipata, profondamente umana. È in napoletano che qui assurge a lingua di grande creatività letteraria e musicale.
I registri sono diversi, tra commedia dell’arte, danza, canto, movimento e formulario gestuale alchemico difficile da descrivere. Grazie a questo per esempio, la farina che scende come neve sembra trasformarsi in polvere di stelle capace di richiamare in vita i morti.
Siamo infatti nel giorno dei morti, il 2 novembre. C’è un vecchio solo e un po’ trasandato, Carmine Maringola. É in una grande casa disabitata su una scena vuota e scura. É seduto su una sedia e sta impastando, ancora una volta, il Pupo di zucchero che non vuole lievitare. I suoi gesti sono sapienti, arcaici.
É molto importante invece che lieviti perché questo dolce semplice dalla forma antropomorfa, ha il potere di richiamare in vita i morti. Per questo lotta contro sonno, noia e solitudine per poter continuare a far danzare le sue mani nell’impasto.
E al dolce trillo di una campanella, i morti arrivano e i contorni da prima precisi si sfumano in una dimensione onirica. Dapprima le tre sorelle, Viola, Rosa e Primula. Hanno abiti neri, ma si librano leggiadre in danze e piroette. Le voci garrule portano colori sulla scena sempre poco illuminata ed anche gli abiti si accendono di colori.
Ecco la mamma, francese, vestita di nero da quando il padre, marinaio, non è tornato da un lungo viaggio. Si erano conosciuti a Marsiglia. Lei tutti giorni era tornata per mesi al porto sperando di vederlo arrivare su un bastimento. Ma aveva trovato solo Pascal, un povero bimbo nero orfano, veloce nella corsa e capace di curiosare nella dispensa. E lo aveva preso in casa.
Un altro straniero frequenta la grande casa di questa città affacciata sul mediterraneo, crocevia di viaggi e diversità.
È lo spagnolo Pedro, innamorato di una delle tre sorelle. Vuole diventare torero e attraversa il palco tra danze belliche con l’animale immaginato e movimenti da arena. C’è poi la coppia dello zio e della zia, legati da un amore tossico e violento.
La scena vuota si popola a poco a poco anche di oggetti. Un letto, un tavolo dove Pedro fa piedino alla bella fanciulla, delle sedie. Poi scompaiono di nuovo, mentre i morti si muovono a passi di danza e si susseguono ad impastare il Pupo di zucchero che continua ad avere la capa moscia, le spalle gobbe e il naso a provola.
Ma ciascun morto, a turno, aggiunge qualche ingrediente che brilla alla luce fioca, rotea nell’aria e si posa sull’impasto.
E come per alchimia, alla fine il Pupo di zucchero campeggia coloratissimo sul tavolo, mentre sullo sfondo avanza verso il buio infinito, la processione ora triste dei morti. La morte che per un momento era tornata in vita, ora è li, allineata, che abita sculture rigide scolpite da Cesare Inzerillo. Sono appese alla destra e alla sinistra della grande croce del cimitero come vecchi pupi privi di vita e di fili.
Piccolo Teatro Studio Melato (via Rovello, 2 – M2 Lanza), dall’11 al 23 aprile 2022
Pupo di zucchero
La festa dei morti
liberamente ispirato a Lo cunto de li cunti di Giambattista Basile, testo, regia e costumi Emma Dante
con Carmine Maringola (il Vecchio), Nancy Trabona (Rosa), Maria Sgro (Viola), Federica Greco (Primula),
Sandro Maria Campagna (Pedro), Giuseppe Lino (Papà), Stephanie Taillandier (Mammina),
Tiebeu Marc-Henry Brissy Ghadout (Pasqualino), Martina Caracappa (zia Rita), Valter Sarzi Sartori (zio Antonio)
sculture Cesare Inzerillo, luci Cristian Zucaro, assistente ai costumi Italia Carroccio
assistente di produzione Daniela Gusmano, coordinamento e distribuzione Aldo Miguel Grompone, Roma
produzione Sud Costa Occidentale
in coproduzione con Teatro di Napoli – Teatro Nazionale, Châteauvallon-Liberté scène nationale,
ExtraPôle Provence-Alpes-Côte d’Azur, Teatro Biondo di Palermo, La Criée – Théâtre National de Marseille, Festival d’Avignon, anthéa antipolis théâtre d’Antibes, Carnezzeria
e con il sostegno dei Fondi di integrazione per i giovani artisti teatrali della DRAC PACA e della Regione Sud
Orari: martedì, giovedì e sabato, ore 19.30; mercoledì e venerdì, ore 20.30; domenica, ore 16. Lunedì riposo.
Durata: 60 minuti senza intervallo
Prezzi: platea 33 euro, balconata 26 euro
Informazioni e prenotazioni 02.21126116 – www.piccoloteatro.org Milano, 24 marzo 2023