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Tchaïka, l’estetica delle parole sussurrate

Tchaïka, che in russo vuol dire gabbiano, é rimasto solo due giorni al Teatro Parenti di Milano, il 14 e il15 marzo 2023.

Poi è volato via proprio come fanno i gabbiani.

Ed è stato un vero peccato perché lo spettacolo è delicato, poetico, ricco di risonanze nascoste e dal format molto originale.

Il rimando è a Il Gabbiano di Anton Čechov ma lo travalica con tenerezza.

Natacha Belova e Tita Iacobelli, sola in scena, riescono infatti, con un format speciale a rendere percettibili crisi interiori. I personaggi interpretati da una unica attrice, si muovono in una atmosfera che cambia col cambiare delle intonazioni, dei timbri vocali, dei gesti, dei silenzi. Sembrano piccole pennellate colorate a sè stanti, ma nell’insieme danno un quadro immersivo che sembra avvolgerci, suggerirci sensazioni.

In scena pochi oggetti: una tavola, una sedia, una borsa che racchiude un pelouche, ed una grande tenda che dovrebbe rappresentare il lago su cui aleggiano liberi i gabbiani.

Una vecchia attrice sta per entrare in scena un’ultima volta. Deve interpretare Arkadina, la madre in Il Gabbiano, anche se vorrebbe fare Nina. É un po’ smarrita, ha difficoltà a ricordarsi il copione e a rimettere il tempo in sesto. Irritata con se stessa, disturbata da questo suo lento svanire, critica tutto e tutti.

Accanto a lei, c’è una giovane donna. Con voce dolce e paziente, la incoraggia anzi la sostiene. Perché la vecchia attrice è una marionetta con tanto di parrucca e vestito elegante, ma le sue braccia sono quella della giovane, così come le gambe e la voce.

Tutto si fonde in un flusso unico di vita e morte, finzione e realtà, movimento e stanzialità, vecchiaia e giovinezza, mentre la vecchia attrice lotta in continui sussulti egocentrici, per determinare i contorni di se stessa, della sua vita, del suo passato, del suo teatro.

É la giovane donna che con tenerezza e sempre a bassa voce, quasi sussurrando, le ricorda la parte che deve recitare, mentre i copioni di tutti i ruoli che ha recitato si fondono, così come i personaggi e tutte le vite che si sono spente e diventate polvere.

La voce continua a farle forza, ad accarezzare il suo ego al punto da spingerla a truccarsi, a farsi bella per il pubblico. Ed eccola, entrare trionfante in scena, presa nel suo ruolo di algida madre, pronta a ferire il figlio Costantin, a deridere la sua nuova idea di teatro, mentre l’ombra di Amleto cala su entrambi.

É un piccolo pelouche Costantin, che riesce però con voce lagnosa e cantilenante a disegnare lo scontro intergenerazionale e il disagio di chi porta la ferita dei non amati. Prova anche a gridare una verità: il suo amore, la bella Nina, si è innamorata dell’amante della madre un famoso scrittore che non tarderà a lasciarla. Ma la madre si ostina a non vedere, certa che lui tornerà. Cosa che poi avviene.

A questo punto, dice la vecchia attrice ora fiera per aver riavuto indietro il suo amante, incurante del dolore del figlio, ci vuole un bel cha cha cha per finire, per accomiatarsi.

Ma Nina allora, chi la farà? Ed ecco che per la prima volta, la vecchia attrice si fa da parte, dà consigli, incoraggia la giovane attrice, le ordina quasi di usare le sue proprie braccia, che sino ad ora hanno sostenuto quella marionetta, per recitare Nina per aprirle davanti al pubblico, come ali di un gabbiano in volo verso la libertà o verso il teatro.

Tchaïka

liberamente ispirato a Il gabbiano di Anton Čechov
con Tita Iacobelli
regia Natacha Belova, Tita Iacobelli
scenografia Natacha Belova
luci Gabriela González, Christian Halkin
musica Simón González dalla canzone La pobre gaviota di Rafael Hernández
in consolle Gauthier Poirier

produzione Ifo Asbl
con il sostegno di Financiamiento del Fondo Nacional para la Cultura y las Artes, Chili, la Fédération Wallonie Bruxelles-arts de la scène – service interdisciplinaire
in coproduzione con Mars-Mons arts de la scène, Théâtre Des Martyrs à Bruxelles, Atelier Jean Vilar à Louvain-la-Neuve

Miglior Spettacolo e Migliore Attrice, Círculo de Críticos de Arte de Chile, 2018
Premio del Pubblico come Migliore messa in scena dell’anno (premio Clap, 2018)

Rassegna La nuova scena
a cura di Natalia Di Iorio
per Associazione Pier Lombardo

Teatro Franco Parenti, via Pier Lombardo 14
02 59995206
biglietteria@teatrofrancoparenti.it

http://www.teatrofrancoparenti.it

Rassegna La Grande Età

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