Esistono spettacoli sussurrati tra le dignitose ombre del teatro off e del teatro indipendente in genere; pièce inedite, autori e giovani registi infiammati dal sacro fuoco dell’arte che mai dovrebbe estinguersi. Andrea Palmieri è indubbiamente fra questi. Il giovane autore e attore foggiano imprime sul palco l’essenza di un’anima sensibile, lo fa con un testo autorevole, genuinamente sentito, poetico e brillante. La storia, presentata al pubblico del San Genesio di Roma dal 15 al 17 novembre, è una romantica tela, animata da una folta compagnia di interpreti, nove per la precisione, tutti con qualcosa da comunicare. Così avviene che amore, infamia, disperazione, speranza, riscatto, siano ingredienti essenziali che si mescolano tra loro, risucchiando la tensione del pubblico, guidandolo attraverso un’epoca di cambiamento, di ridimensionamento etico e morale, come la Francia degli anni 50.
Lo spettacolo è concepito a tutti gli effetti come una commedia musicale, nella quale i personaggi traducono le proprie emozioni con il canto e la danza, oltre che con la recitazione. Il supporto di Michela Varvaro e Miriam Bonaccorso, rispettivamente vocal coach e coreografa, portano questo spettacolo ad un livello di interesse superiore. I personaggi padroneggiano la scena con carattere, vibrando con i corpi e con lo sguardo. Le giovani ballerine (Francesca Piersante, Sara Farinato, Letizia Giannoccaro e Marilisa Protomastro) danno luce a un gruppetto caratterialmente assortito di artiste, apparentemente superficiali, ma che nel proseguo della storia lascerà emergere la sua reale natura: quella di donne fragili, la cui esistenza è stata martoriata dal dramma della guerra e dall’onta della prostituzione. Da qui la necessità di difendersi dalla brutalità del mondo, quindi di rafforzarsi e la voglia di emergere con le armi dell’arte e della sensualità. Sara Farinato e Francesca Piersante spiccano sul gruppo grazie a un equilibrio perfetto tra le tre arti contemplate nello spettacolo, con particolare attenzione alla Farinato, la quale mostra un meritorio potenziale, illuminandosi tra tutte grazie ad una crescita esponenziale del proprio personaggio, da subdola arrivista a donna ravveduta e matura.
La struttura dello spettacolo fa forza sulla drammaticità e la complessità dei suoi protagonisti, trovando un’ideale stabilità per mezzo dell’ensemble e dei performers; malinconia e tormento si aggrappano con vigore a una solare quanto ingenua purezza. La chimica di gruppo favorisce la riuscita del lavoro corale, mentre qua e là astri solitari brillano di luce propria, spezzando il ritmo forsennato dell’ensemble e sorprendendo gli spettatori che non si risparmiano in applausi a scena aperta, come avviene per il personaggio di Philippe, con Salvatore Cuomo che riesce nel lavoro di annullarsi nella viltà e nel dolore contemplati dal suo ruolo.
BONJOUR MON AMI. AU REVOIR MON AMOUR
Prodotto da: Andrea Palmieri
Scritto e diretto da: Andrea Palmieri.
Con: Andrea Palmieri, Daniela Anzelini, Jessica Di Bernardi, Raffaele Taddei, Salvatore Cuomo, Sara Farinato, Francesca Piersante, Marilisa Protomastro, Letizia Giannoccaro.
Coreografie: Miriam Bonaccorso
Vocal Coach: Michela Varvaro
foto di scena: Claudio Granato
Scenografie: Rental Film Industry